“In Regione non esiste una legge ad hoc che tuteli la raccolta, la coltivazione e il commercio. Esattamente due anni fa la Seconda commissione consiliare ha approvato una proposta di legge che forniva un indirizzo preciso per la ‘valorizzazione del patrimonio tartufigeno’. Una proposta che ho rilanciato più volte e di cui sono stato relatore”.
E’ quanto afferma il consigliere regionale del M5S, Vittorio Nola. “In Consiglio regionale ho chiesto di esaminare e approvare l’istituzione del marchio di qualità – prosegue il portavoce del MoVimento -. Una certificazione che consentirebbe al Molise di inserirsi nei circuiti nazionali e internazionali con immaginabili ricadute occupazionali e turistiche. Il tutto tenuto anche conto che siamo soci dell’Associazione Nazionale del Tartufo”.
Tuttavia, a distanza di 48 mesi, quell’auspicio resta lettera morta con la proposta di legge chiusa in un cassetto come tante altre portate sui tavoli istituzionali dal MoVimento 5 Stelle, rimarca Nola, che poi aggiunge: “In un periodo di crisi stringente è evidente come questo distretto, che già dà lavoro a centinaia di operatori, offra ulteriori opportunità di reddito. Con la specifica normativa si voleva supportare il sistema delle piccole e medie aziende, nonché dell’intero indotto”.
“L’ultima due giorni di San Pietro Avellana – conclude l’esponente pentastellato – ha confermato l’attenzione di migliaia di persone, provenienti da tutta la Penisola, verso un comparto che senza una progetto strutturale rischia di rimanere intrappolato nello steccato del territorio. Contrariamente bisogna allargare quanto più possibile le maglie delle opportunità dando un sostegno reale a chi opera da anni nel settore. A tal proposito torno a chiedere che la proposta di legge venga immediatamente discussa e approvata in sede di Consiglio regionale. Perdere altro tempo significa perdere altre occasioni che il Molise, con i suoi produttori di tartufo, non può permettersi”.