«Ci sono giornate sfortunate per tutti, può capitare il classico “ma capitano tutte a me”. Ma possibile che la società Sati sia così sfortunata? Parliamo della tratta Carovilli-Val di Sangro. Guarda caso la settimana scorsa si è avuto un primo guasto sul turno di mattina; oggi giornata record per il caldo anomalo di questo periodo e i “rottami“, chiamarli autobus è un’offesa per la categoria, della Sati vanno in panne. Con una temperatura esterna di 35 gradi si resta fermi per un guasto meccanico all’altezza del centro abitato Rosello. I malcapitati pendolari si vedono costretti ad aspettare l’ennesimo pullman sostitutivo partito chissà da dove e dopo bestemmie ed incredulità per l’ennesimo problema si vedono arrivare, con oltre mezz’ora di ritardo sui posti di lavoro. Quindi oltre alla rabbia anche la decurtazione dello stipendio. Ma udite udite, udite, il bello deve ancora arrivare.
Nel viaggio di ritorno, partito con enorme ritardo, il rottame sostitutivo si dimostra più rotto del sostituto. Avete capito bene. Nel viaggio di ritorno il rottame sostitutivo si guasta anch’esso lasciando nello sconforto tutti gli operai pendolari. Dopo essersi svegliati dalle ore 3.30 del mattino e dopo 8 ore di lavoro a 35 gradi i pendolari si vedono costretti a viaggiare su un autobus che resta bloccato per l’ennesimo guasto meccanico. Adesso basta. Abbiamo le scatole piene della Sati, delle istituzioni, di tutti i colori politici. Perché a promettere sono tutti bravi, ma poi puntualmente vengono smentiti dai fatti. Ed i fatti purtroppo sono di carne ed ossa, questa volta persone molisane, che fanno più di 150 km al giorno per riportare la pagnotta a casa ed anche pagare le tasse nella stessa regione. Basta!».
E’ lo sfogo del sindacalista agnonese Emanuele Cimone che racconta, incredulo e incazzato, quella che sembra una barzelletta, ma invece è la triste realtà che sono costretti a vivere i pendolari dell’Alto Molise.