ATESSA – Via libera al nuovo colosso dell’auto mondiale Fca-Psa. «Il Consiglio di Sorveglianza di Peugeot S.A. e il Consiglio di Amministrazione di Fiat Chrysler Automobiles N.V. hanno concordato all’unanimità di lavorare a una piena aggregazione dei rispettivi business tramite una fusione paritetica (50/50). Entrambi i consigli hanno dato mandato ai rispettivi team di portare a termine le discussioni per raggiungere nelle prossime settimane un Memorandum of Understanding vincolante», si legge in una nota congiunta.
«Siamo felici che si possa realizzare la fusione dei due gruppi FCA e PSA, che consolida di fatto un rapporto esistente in Abruzzo da oltre 40 anni». Questo il commento dell’assessore regionale alle Attività produttive Mauro Febbo che aggiunge quanto segue: «L’aggregazione tra questi due colossi , tra l’altro, creerebbe il 4° costruttore automobilistico al mondo per vendite annuali (8,7 milioni di veicoli) con ricavi congiunti di quasi 170 miliardi di euro, senza chiusure di stabilimenti, e unirebbe la forza dei brand dei due gruppi nei vari segmenti con particolare riferimento ai veicoli commerciali leggeri rendendoli ancora più forti. Oggi la sfida è globale quindi bisogna essere forti e grandi per competere. E’ evidente – aggiunge Febbo – che si aprirebbero dei nuovi scenari e il 2023 non rappresenterebbe più una data a rischio per SEVEL. Infatti questa unione tranquillizza tutti per un futuro di possibile ulteriore sviluppo di tutta la filiera automotive regionale. E’ chiaro che un gruppo di queste dimensioni potrà affrontare una sfida diventata ormai mondiale dove la competitività diventa un fattore vincente, che si sviluppa anche sulla ricerca i cui costi ormai sono divenuti insistenibili rispetto alle singole aziende. E qui ribadisco la necessità di essere tutti uniti: azienda, lavoratori, amministratori regionali e locali lavoriamo insieme per vincere la sfida. Dobbiamo – conclude Febbo – superare i problemi e criticità che possono esserci per la nuova turnazione o paventati scioperi come quello del 2 novembre. Abbiamo il dovere e l’obbligo di pensare più in grande, oggi fortunatamente possiamo parlare di sviluppo della produzione del veicolo commerciale o non di crisi. Occasione da cogliere».