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  • Ospedale senza medici: Saia chiede aiuto ad Emergency, ma basterebbe un ordine di servizio dell’Asrem

    Le immagini trasmettono e comunicano molto più che le parole, questo è noto da tempo. Il sindaco Daniele Saia esce, dopo l’incontro a Palazzo San Francesco con la direttrice amministrativa dell’Asrem, Grazia Matarante, con il solito post di commento sui social, che nelle intenzioni dell’amministratore locale vuole sostituire il classico comunicato stampa.

    Di primo acchitto, senza leggerne il contenuto, la foto scelta per il post trasmette tristezza e rassegnazione. Il primo cittadino appare scuro in volto, con un’aria tra il rassegnato e il deluso. Non il massimo dal punto di vista della comunicazione, anche perché la quasi totalità degli utenti dei social si limita appunto a guardare le foto e al massimo gli slogan, senza arrivare a leggere i post. I giornalisti invece, in mancanza di comunicati stampa, sono costretti a leggere anche i post degli amministratori locali. Nella comunicazione social del sindaco viene ribadito quanto dichiarato già nella sede di Palazzo San Francesco. «Cosa è emerso dall’incontro aperto sulla sanità? – chiede retoricamente Saia – Che stiamo facendo tutto il possibile per difendere l’ospedale “Caracciolo” di Agnone». In quattro punti, sintetici, ecco le «azioni concrete messe in campo dall’amministrazione comunale» a guida Saia. «Abbiamo approvato una delibera per offrire incentivi economici ai medici disposti a lavorare nel nostro ospedale. Abbiamo chiesto aiuto all’associazione umanitaria “Emergency”, che promuove il diritto alle cure sancito dalla Costituzione. Abbiamo chiesto all’Asrem di spostare temporaneamente personale medico dagli altri presidi in modo da garantire continuità dell’assistenza anche in Alto Molise.  Abbiamo chiesto alla direzione sanitaria e all’Università del Molise di estendere la rete di formazione anche ad Agnone, così da accogliere giovani medici che stanno terminando il loro percorso di studi».

    Il medico Paglione presenta la sua proposta di fare di Agnone un centro di formazione universitario

    Più in dettaglio, in merito alla prima azione: il sindaco ha annunciato che l’amministrazione comunale si farà carico di pagare le spese per assicurare un alloggio ai medici che vogliano prestare servizio ad Agnone. Nessun affitto, dunque, per i professionisti della sanità, se li accolla il Comune, perché vengano a lavorare e ad onorare il loro giuramento in Alto Molise, perché anche i residenti delle zone interne hanno diritto ad avere cure mediche, almeno quelle salvavita.

    Matarante ha poche risposte alle richieste degli agnonesi in merito all’ospedale

    Seconda azione, l’appello ad “Emergency”, l’associazione umanitaria «fondata per portare aiuto alle vittime civili delle guerre e della povertà». In Alto Molise non ci sono vittime civili di guerre, per fortuna, non ancora almeno, ma sicuramente quelle della povertà, perché si è poveri non solo se non si ha un reddito, ma anche se non si hanno servizi basilari e costituzionalmente garantiti. Difficilmente Emergency risponderà all’appello, perché il territorio montano del Molise non ha propriamente i requisiti necessari per rendere indispensabile un intervento di tale portata. Tuttavia il tentativo, anche mediaticamente, resta efficace se non altro per attirare l’attenzione del decisore politico su Agnone e l’Alto Molise.

    Con la camicia arancione il vice comandante del distaccamento dei Vigili del fuoco, Paolo Spadanuda

    Terzo punto, il più facilmente applicabile degli altri se solo Asrem avesse la volontà di farlo: la rotazione del personale medico già in servizio presso gli altri ospedali della rete ospedaliera molisana. Un ordine di servizio del superiore gerarchico e domani il medico Tizio o Caio, che lavora a Campobasso o a Isernia, viene a fare il medico anche al “Caracciolo” di Agnone. Una banalità che vale per tutti i dipendenti pubblici che prestano lavoro, appunto, dove dice il loro datore, non dove stanno più comodi. Proprio su questo, nel corso dell’infruttuoso incontro con la direttrice Matarante, dal pubblico presente si è levata l’obiezione di Paolo Spadanuda, vice comandante del distaccamento dei Vigili del fuoco di Agnone: «Ogni giorno otto nostri colleghi si spostano da Napoli per venire a coprire turni qui ad Agnone. Non possono rifiutarsi, perché l’amministrazione li manda qui. Punto. Perché quello che accade per i Vigili del fuoco non può accadere anche per i medici?».

    La rotazione dei medici da altre sedi che, magari un giorno a settimana, vengono ad Agnone in modo tale da assicurare la copertura dei servizi all’interno dell’ospedale. Una qualsiasi azienda lo farebbe, ma non l’Asrem, per inspiegabili motivazioni. O meglio, la direttrice Matarante ha tentato di dare una spiegazione; a suo dire i medici, di fronte ad un ordine di servizio tale, preferirebbero dimettersi e lasciare il lavoro piuttosto che obbedire. Una previsione, una ipotesi, che non è tuttavia passata ancora sotto la prova del nove dell’applicazione pratica. Perché, di grazia, non si prova a fare questi benedetti ordini di servizio ai medici già strutturati in Asrem e attualmente in servizio presso altri ospedali. Sarebbe interessante constatare all’atto pratico quale professionista avrebbe il coraggio di dimettersi rinunciando al posto di lavoro e allo stipendio. Inoltre l’Asrem non può basarsi su mere ipotesi e congetture: si passi a concretizzare gli «sforzi sovrumani» per garantire la sopravvivenza del “Caracciolo” di cui ha raccontato la dottoressa Matarante.

    Il medico di Agnone, Gianluca Paglione

    Quarta azione messa in campo dall’amministrazione comunale, come suggerito nero su bianco dal giovane medico Gianluca Paglione, l’inserimento dell’ospedale cittadino nella rete di formazione universitaria per specializzandi. Perché l’Asrem non lo ha ancora fatto? Perché strutture private sono già state inserito in quel circuito mentre il “Caracciolo” no? A queste puntuali obiezioni deve rispondere Matarante e il resto dei vertici della sanità molisana, anzi, mezzo-molisana visto che l’azienda dimentica e ignora le istanze e le necessità di tutto l’Alto Molise.

    Il sindaco Saia con la direttrice amministrativa dell’Asrem, Grazia Matarante

    «Come vedete, – riprende Saia – stiamo agendo con determinazione per trovare soluzioni. Bisogna essere consapevoli, però, che la grave carenza di medici in Molise si inserisce in un quadro nazionale che non è molto più roseo. Battaglie legali e ricorsi vari lasciano il tempo che trovano; è una strada che abbiamo già percorso in passato con l’amministrazione Carosella, ma non ha portato frutti. Servono soluzioni rapide e realizzabili. Intanto, c’è da registrare che la direttrice amministrativa dell’Asrem, Grazia Matarante, ha assicurato che il nostro ospedale non verrà chiuso. – chiude il primo cittadino – Ripartiamo da questo dato e lavoriamo tutti insieme per difendere il diritto alla salute in Alto Molise».

    Francesco Bottone

    tel: 3282757011

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