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  • Padre Matteo d’Agnone come San Pio, parola di esorcista

     

    AGNONE – A tu per tu con don Antonio Mattatelli il più giovane esorcista d’Italia, allievo di padre Cipriano De Meo e seguace di padre Matteo d’Agnone, il Servo di Dio e in odore di santità. Il prete, originario di Alianello, in provincia di Matera, già docente di teologia dogmatica al Seminario maggiore di Potenza,  lo scorso la-copertina-del-libro-di-don-mattatelliottobre,  ha presentato nella sala Ofs del convento dei cappuccini di Agnone il suo libro “Un Santo contro il demonio” . Un volume che racconta la vita, i miracoli, il carisma, gli esorcismi del più grande frate cappuccino che don Antonio non ha avuto nessun problema ad accostare a due altri giganti della cristianità come di padre Pio e padre Kolbe.

    Don Antonio, cosa la spinge ad avvicinarsi a Padre Matteo d’Agnone. Può raccontarci come è avvenuto il suo incontro con il frate nato su questi monti quattrocento anni fa.

    Di fatto ho iniziato a fare i primi esorcismi a poco più di 35 anni. La mia collaborazione con il Rinnovamento nello Spirito mi portava a dover andare oltre la semplice benedizione, per alcune persone. Chiedevo il permesso al vescovo volta per volta.  Iniziando così avevo bisogno di un punto di riferimento autorevole e lo trovai in padre Cipriano De Meo che era il decano degli esorcisti mondiali…il più giovane esorcista e il più… antico. Aver assistito agli esorcismi di padre Cipriano a San Severo, mi sconvolse in senso positivo e, in questo contesto, conobbi Padre Matteo d’Agnone e sperimentai la potenza della sua preghiera di liberazione…

    A distanza di quattrocento anni dalla sua morte qual è l’insegnamento che ci ha lasciato Padre Matteo.

    Padre Matteo d’Agnone è un gigante della santità, la cui statura umana cristiana e sacerdotale viene sempre più compresa dal popolo cristiano. Io credo che padre Matteo non sia per nulla inferiore, per santità ad altre figure francescane molto importanti quali Padre Pio o Padre Kolbe. Per la festa di alcuni santi la chiesa canta nei loro inni: felice la città che ti ha dato i natali e quella che custodisce le tue ossa! Ebbene, io credo che un giorno questo si canterà anche di Agnone e Serracapriola”.

    sala-ofs-gremitaQuando crede che il suo processo di santificazione potrà finalmente giungere a conclusione.

    Attorno a padre Matteo d’Agnone vi è un movimento di popolo sempre più vasto che lo prega e lo ammira; che si rivolge a lui per essere liberato dai disturbi di ordine malefico. La Chiesa non potrà che riconoscere al più presto questo dato di fatto. Certo le procedure giuridiche a Roma hanno i loro tempi, ma non credo che si dovrà aspettare a lungo per vedere la santità di questo “figlio di Agnone” riconosciuta solennemente dalla Chiesa. Ringrazio Dio che grazie al mio libro, probabilmente tante persone hanno potuto conoscerlo; penso che si è fatto un altro passo”.

    Lei è il più giovane esorcista che la Chiesa riconosca in Italia. Ci spiega come fa il male, ovvero il diavolo, ad impossessarsi delle persone?

    I casi di possessione (che sono rari ma non rarissimi) si verificano nella quasi totalità  per un contatto con l’occulto; tale “contatto” può essere “diretto” o “indiretto”. La cosa importante da sapere è che bisogna sempre mantenersi lontani da  maghi, fattucchieri, cartomanti, spiritisti, santoni etc… bisogna mantenersi lontani anche da qualsiasi rito “strano” anche appreso su internet… tenersi anche a “distanza di sicurezza” da filosofie o terapie orientaleggianti o irrazionali, come: Yoga, omeopatia, pranoterapia etc.

    Tra i tanti esorcismi praticati c’è uno in particolare che ha messo a dura prova la sua fede? Se si, quale. 

    Mah… la fede, no! Per carità!  Qualche volta sono rimasto scioccato  (senza naturalmente esternare la cosa) dalla sofferenza acutissima e prolungata che caratterizza alcune forme di possessione. Per cui alcune persone e le loro famiglie soffrono per anni, decenni, una vita…e soffrono in modo veramente terribile…

    preside-mario-carrese-riceve-documenti-su-ordinazione-sacerdotale-p-matteo-ad-agnoneQualche anno fa padre Cipriano De Meo ci disse che gli agnonesi sono abbastanza “freddi” nei confronti di una figura come Padre Matteo. E’ proprio vero che “nessuno è profeta in patria”?

    Sì, forse fino ad ora questo è stato vero; ma credo che adesso qualcosa cominci a muoversi. Gli agnonesi a tutti i livelli cominciano ad “accorgersi” che Padre Matteo Lolli è un tesoro e una risorsa e una gloria della loro ridente cittadina, famosa in tutto il mondo per le campane, per le “Ndocce” e per padre Matteo. Il 29 ottobre scorso, ad esempio, alla presentazione del mio libro, ho visto tanta gente e tanto sincero interesse; anche il comune è interessato; i sacerdoti li ho visti molto attenti… credo che il clima stia cambiando”.

    La figura di Padre Matteo ad Agnone resta poco conosciuta nonostante gli sforzi degli ultimi anni. Non crede sia auspicabile che la vita e i miracoli di un “quasi” santo necessitano di un apprendimento nelle parrocchie e nelle scuole cittadine?

    Ripeto: credo che lo scenario stia cambiando. E in ciò bisogna essere grati soprattutto a padre Cipriano, che con la tenacia e la perseveranza che gli sono proprie sta facendo conoscere, pregare e amare P. Matteo d’Agnone; a molto contribuiscono i gruppi di preghiera ispirati al cappuccino agnonese; un po’ credo abbia contribuito anche il mio libro, diffuso in migliaia di copie in Italia e tradotto anche in polacco”.

    Nel suo libro “Un santo contro il demonio”, presentato nella sala Ofs dei padri cappuccini di Agnone, lei  parla di diversi miracoli operati da Padre Matteo. Ha saputo della storia del bimbo di Agnone malato di tumore e guarito dopo che la nonna ha sognato Padre Matteo? Se si, che idea si è fatto?

    Non conosco questo caso ma non mi meraviglia. Segni, prodigi e miracoli (come spiego in un capitoletto del mio libro) fanno parte integrante della vita e dell’annuncio cristiano. Chi nega i miracoli lo fa perché non ci crede, per motivi ideologici; chi li accetta, lo fa semplicemente perché li constata, si arrende all’evidenza della realtà. Sono a conoscenza di innumerevoli grazie e segni concessi da Dio per intercessione del Servo di Dio P. Matteo d’Agnone, soprattutto riguardanti la liberazione da disturbi diabolici e malefici”.

    img-20161029-wa0018Sempre nel suo intervento nella sala Ofs ha paragonato l’operato di Padre Matteo a quello di Padre Pio, quest’ultimo proclamato santo.  Ci spiega il perché di questo accostamento?

    Entrambi cappuccini; appartenenti alla stessa provincia religiosa; entrambi uomini di preghiera e penitenza; entrambi completamente votati alla gloria di Dio e al bene delle anime; entrambi umilissimi figli della Chiesa, come san Francesco… entrambi hanno vissuto il dolore come segno di Amore e fedeltà verso Dio… entrambi due uomini del profondo sud accomunati da una grande fede in Gesù Cristo… entrambi innamoratissimi di Maria Santissima”.

    A suo avviso perché nella società odierna chiedere perdono degli errori commessi è una pratica così difficile se non impraticabile? Anche in questo Padre Matteo ci insegna molto.

    “Il perdono è un gesto soprannaturale che nessuno può compiere senza l’aiuto della Grazia. Chi non ha fede non è capace di perdonare né può essere casto. In questo senso appare bellissima ed eroica la richiesta di perdono di P. Matteo nei confronti della madre di quel suo amichetto che rimase ucciso in quel terribile incidente che tutti conosciamo e che offuscò l’adolescenza di Prospero Lolli, il futuro P. Matteo. Un gesto tanto più ammirevole perché non necessario in quanto, come il processo appurò, il bimbo era morto per una tragica fatalità e non era stato Prospero ad ucciderlo. Ma per umiltà, per sola umiltà, padre Matteo volle comunque chiedere perdono alla madre del ragazzo… P. Matteo: un grande! Fortunata Agnone che gli ha dato i natali!

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