Passerà alla storia pure per il Bocciagate, ma l’ex ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano sarà ricordato ad Agnone per aver mantenuto la promessa di avviare il restauro dei soffitti lignei di Palazzo San Francesco, patrimonio unico di iconografia e iconologia alchemica francescana. La notizia è fresca: sono ufficialmente iniziati i lavori di recupero del quarto soffitto, seriamente compromesso da anni di abbandono e dalle infiltrazioni d’acqua provenienti dal tetto. Grazie ad un finanziamento di oltre 35.000 euro, stanziato dal Ministero della Cultura, l’intervento ha preso forma e sostanza. A giocare un ruolo fondamentale la Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio del Molise che ha infatti affidato i lavori all’impresa Pisani Restauro Snc di Macerata, con l’obiettivo di restituire alla città il gioiello del Settecento entro la fine del 2025. Va ricordato che dietro l’operazione c’è una mobilitazione culturale e accademica di respiro internazionale.
Protagonista indiscusso il professor Mino Gabriele, già docente universitario di Udine e direttore della collana “Multa Paucis. Opere Rare e Inedite” della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, che nei mesi scorsi aveva lanciato un appello per denunciare lo stato critico del soffitto. L’iniziativa è stata raccolta da accademici di tutto il mondo e rilanciata con forza dalla stampa locale, in particolare da Primo Piano Molise e l’Eco Alto Molise online. “Se i lavori saranno conclusi in tempi rapidi, non solo salveremo una testimonianza unica al mondo, ma Palazzo San Francesco potrà diventare una meta imprescindibile per studiosi e visitatori,” aveva dichiarato Gabriele, sottolineando anche l’urgenza di creare uno spazio museale adeguato per valorizzare l’intero ciclo iconografico.
Anche il progettista e direttore dei lavori, Vincenzo Papa della Soprintendenza del Molise, ha rimarcato l’importanza del restauro: “Per completare il ciclo iconografico di Palazzo San Francesco e restituirlo alla città di Agnone e agli studiosi mancava solo quest’ultimo tassello. Oggi, grazie all’impegno del Ministero della Cultura, del Comune e della Soprintendenza, siamo riusciti a concretizzare questo progetto tanto atteso. Un ringraziamento speciale va al professor Mino Gabriele, il cui appello ha sensibilizzato le istituzioni, permettendo di ottenere i fondi necessari. Questo soffitto rappresenta un tesoro mondiale da preservare per le generazioni future.” Con l’ultimazione dei lavori, Palazzo San Francesco, sede della biblioteca Labanca, tra le più importanti del Sud di Italia con i suoi 60mila volumi, si candiderà a diventare un polo culturale e turistico di livello internazionale, offrendo un raro esempio di arte e simbolismo francescano che continua a stupire e affascinare studiosi e appassionati di iconologia.