AGNONE. Il Comune dimentica di inoltrare per tempo al ministero della Giustizia la documentazione sul mantenimento dell’ufficio del Giudice di Pace e ora il servizio rischia di essere soppresso. Della vicenda investito l’onorevole Danilo Leva del Pd. Interpellato telefonicamente sulla vicenda, il deputato isernino ha replicato: «Stiamo lavorando, non fatemi aggiungere altro». La notizia che ha dell’incredibile viene confermata dal consigliere di minoranza in Comune, Lorenzo Marcovecchio che durante gli ultimi lavori a palazzo San Francesco ha chiesto lumi al sindaco, Michele Carosella. I fatti descrivono come il Comune di Agnone dopo aver incluso nella delibera (26 giugno, ndr) le direttive arrivate da Roma sul mantenimento dell’ufficio, che imponevano la disponibilità di locali e personale, con 48 di ore di ritardo ha inoltrato l’incartamento presso le sedi competenti. Un errore madornale che tuttavia potrebbe essere sviato dalla volontà da parte della giunta comunale di mantenere l’ufficio mettendo a disposizione struttura e personale. Intanto a palazzo Verdi è iniziato lo scaricabarile. Nell’occhio del ciclone è finita anche la segretaria comunale.