La Polizia postale ha avviato un monitoraggio su siti web e social con l’obiettivo di segnalare all’autorità giudiziaria tutti quei comportamenti e dichiarazioni contro il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in cui si configurino reati perseguibili d’ufficio.
“Siamo parte attiva di un ecosistema informativo e dovremmo evitare di inquinarlo, proprio come facciamo con l’ambiente che ci circonda”: è questo il parere all’ANSA di Vincenzo Cosenza, esperto di social media, dopo la nuova ondata di commenti sull’evolversi delle consultazioni di governo e il rischio dell’inevitabile valanga di disinformazione su Internet in caso di nuove elezioni.
Su Twitter è tra i trend da diverse ore l’hashtag #IostoconMattarella.
“È un problema soprattutto di tempo. – puntualizza l’esperto, autore del blog Vincos.it – Le fake news si fondano sulla predisposizione ideologica e psicologica del loro target e sulla mancanza di tempo per poter approfondire e fare un controllo. Facebook e le altre piattaforme non hanno sufficienti risorse tecnologiche e umane per bloccare tutte le notizie nel tempo necessario ad evitarne la diffusione. Finalmente sono entrate in una fase di consapevolezza del problema, ce la stanno mettendo tutta ma non è abbastanza”.
Per Cosenza, gli attacchi a Mattarella “spesso sono opinioni al confine con le fake news. Però ogni prova difficile del sistema contribuisce a migliorarlo”.