«Trenta milioni di euro per i ponti del Chietino, interventi di messa in sicurezza anche nell’Alto Vastese, intanto il ponte Sente attende un miracolo». E’ il commento che arriva dal comitato civico bi-regionale che si batte per la riapertura del viadotto di collegamento tra l’Alto Molise e l’Alto Vastese. Passata la sbornia elettorale, con la parata del ministro Salvini e il suo codazzo di papaveri in bella vista, sul tema ponte Sente è calato un assordante silenzio.
Nei giorni scorsi la Provincia di Chieti, ente pubblico interessato, sia pure marginalmente, alla gestione dell’imponente struttura tra Belmonte del Sannio e Castiglione Messer Marino, per bocca del suo presidente Francesco Menna, ha annunciato una ventina di interventi di messa in sicurezza, per una spesa di oltre 30 milioni di euro, al fine di migliorare la viabilità provinciale periferica.
«Riconoscendo l’importanza strategica dei ponti per la viabilità e il collegamento del territorio, la Provincia di Chieti ha programmato attraverso il settore Viabilità un piano di interventi da oltre 30 milioni di euro, di cui diversi già cantierabili, per garantire la sicurezza e l’affidabilità di queste importanti infrastrutture» ha dichiarato alla stampa il presidente Menna. Stanziamenti e interventi sulle provinciali del Chietino, dunque, che lambiscono la viabilità alto molisana, e che hanno avuto l’effetto di riaccendere il tema della necessaria riapertura del viadotto Sente.
Proprio il comitato civico abruzzese e molisano guidato dall’ex comandante della Polizia municipale di Agnone, Giorgio Iacapraro, torna alla carica, prendendo spunto dalle annunciate opere sulla viabilità provinciale. Il sodalizio non si è ancora mosso, dopo la parentesi delle regionali in Molise, per evitare strumentalizzazioni politiche e per aspettare la nomina della nuova giunta da parte del presidente Roberti. Ora che l’esecutivo regionale è in carica, il comitato di Iacapraro ha un nuovo interlocutore ufficiale, l’assessore altomolisano Andrea Di Lucente. Con un assessore regionale diretta espressione del territorio le cose dovrebbero andare meglio anche relativamente alla “battaglia” del viadotto Sente.
Su questo tema, infatti, le cronache sono ferme alle altisonanti e applauditissime dichiarazioni ministeriali di Matteo Salvini: «Ogni euro speso qui in Molise, per la viabilità e le infrastrutture, vale doppio e per questo vi posso assicurare che ci vedremo qui tra un anno, spero anche prima, per riaprire al traffico il viadotto “Longo”. Diamo una data: l’estate del 2024. – si è sbilanciato in un pronostico il Ministro, lo scorso 30 maggio, nel corso di una conferenza stampa-comizio elettorale proprio all’imbocco del ponte – Ormai posso dire di aver fatto un master sui ponti, visto che me ne sto occupando in tutta Italia. Due ponti gemelli e bellissimi, quello sullo stretto di Messina e questo sul Sente, che poi si chiama “Longo”, intitolato alla memoria di chi ha perso la vita nella sua realizzazione. Insieme alla figlia di quell’operaio, che è qui presente con me, vi do appuntamento a tra un anno per la sua riapertura. Potete contare su di me, come Molise e Alto Molise, e sulla struttura del mio Ministero».
Da allora, tuttavia, nessuna novità ufficiale si registra. Non è dato sapere, infatti, se la Provincia di Isernia, ente gestore del ponte, e l’Anas, soggetto attuatore degli interventi di messa in sicurezza, hanno finalmente firmato il protocollo o qualsiasi altro documento che potrebbe dare l’avvio ai lavori. Proprio per questo il portavoce del comitato, Giorgio Iacapraro, ha chiesto un incontro con il presidente Alfredo Ricci, per fare chiarezza e avere notizie dirette e ufficiali circa il cronoprogramma degli interventi. Tre mesi sono già passati dalle dichiarazioni di Salvini e a muoversi, al momento, è solo la poca acqua del Sente ai piedi del viadotto chiuso al traffico da cinque anni.
Francesco Bottone