AGNONE – Dopo il Pronto soccorso tagli in vista anche a Medicina.
Sciullo del comitato “Il cittadino c’é”: «Al dottor D’Agostino, ad un incontro con i vertici aziendali, è stato detto chiaramente che non ha speranze di rimanere».
«Non riusciamo a capire cosa veramente c’è dietro questa comunicazione dell’Asrem, forse una tutela per il futuro?».
Enrica Sciullo, portavoce del comitato “Il cittadino c’è” rompe il silenzio e interviene nel dibattito del momento: il dimezzamento dell’orario del Pronto soccorso di Agnone. Nei giorni scorsi, con una nota firmata dai vertici della sanità molisana, l’azienda sanitaria ha annunciato un taglio del servizio di emergenza urgenza dell’ospedale di Agnone. Una «rimodulazione del servizio», si legge nella nota Asrem, dettato dalla solita carenza di personale. Un provvedimento “provvisorio”, ma si sa che il provvisorio diventa poi definitivo. «Se, come si evince dal documento, i problemi sono quasi risolti perché tutto questo cancan?» continua la portavoce Sciullo. Nella nota infatti si legge che da parte dell’Asrem «sono state attivate ulteriori procedure di reclutamento di personale sanitario con contratti libero professionali o implementazione del monte orario per medici specialisti che hanno manifestato la propria disponibilità», procedure che sono «tutt’ora in corso di completamento». «Il consigliere regionale Andrea Greco dalla settimana scorsa ha lavorato concretamente per trovare una soluzione e renderla reale, perché fare allarmismo e tutelarsi quando bastavano ancora pochi giorni come conferma il sindaco per sistemare tutto?» aggiunge la Sciullo. Il sindaco di Agnone, infatti, ha ridimensionato l’allarme, paventando il ricorso a due medici che, prestando servizio, eviterebbero la chiusura del Pronto soccorso nelle ore notturne. Una situazione caotica, con l’Asrem che dice dall’8 luglio dimezziamo il servizio e il sindaco che replica: no, il servizio va avanti, abbiamo trovato i medici. «Noi qualche domanda ce la siamo posta, – aggiunge la leader del comitato “Il cittadino c’è” – perché fin’ora oltre ai tagli subiti non abbiamo avuto altro. E visto che siamo in argomento, qualcuno sa dirci perché al dottor D’Agostino, ad un incontro con i vertici aziendali, è stato detto chiaramente che non ha speranze di rimanere. Quindi il futuro prossimo sarà la chiusura della Medicina, perché senza medici? Restiamo in attesa di conoscere il nostro futuro. Sperando di non ritrovarci una mattina con una delibera di chiusura».