Decine di sindaci schierati, con tanto di fascia tricolore e gonfalone dei Comuni, e non uno, ma ben due governatori, di Abruzzo e Molise.
Succede in queste ore a Vasto. L’importantissimo ed imperdibile impegno istituzionale che ha trascinato tutti quei sindaci e amministratori nella città di Vasto è rappresentato dalla finalissima del prodotto topico o tipico, non si capisce bene, della Valle del Trigno.
Va tutto benissimo, ci mancherebbe, un evento che celebra la cultura enogastronomica di due regioni sorelle, di un unico territorio accomunato da millenni di storia, ma ciò che balza immediatamente all’occhio dell’osservatore, anche il più distratto, è che altrettanta mobilitazione da parte della cosiddetta classe dirigente locale, sindaci e assessori di zona, non si registra quando ad esempio si tratta di difendere i diritti dei residenti nei piccoli centri del Vastese e del Molise.
Solo per fare qualche esempio: all’incontro organizzato dalla Caritas a Castelguidone sul tema giustizia e carità, con relatore don Luigi Ciotti dunque non proprio l’ultimo dei cretini in circolazione, erano presenti solo il sindaco ospitante, Donato Sabatino, un altro sindaco molisano, Gigino D’Angelo, e l’assessore regionale del Molise Michele Petraroia.
Altro esempio l’incontro di ieri a Celenza sul Trigno sulla soppressione della guardia medica: relatori il governatore d’Abruzzo, Luciano D’Alfonso e il top manager della Asl, Franco Zavattaro: presenti il sindaco ospitante, Andrea Venosini e la collega sindaco di San Giovanni Lipioni, Aurore Rossi.
Poi oggi guardi qualche scatto postato in rete della finale del prodotto topico o tipico, come vi pare, e vedi un plotone di sindaci, abruzzesi e molisani, con fascia e gonfalone al seguito. E si è scomodato anche il governatore dell’inutile Regione Molise, Paolo Frattura, che “governa” meno cittadini di un amministratore di condominio della Capitale.
Senza offendere nessuno, ma sembra di capire che dove si mangia e si beve, magari anche gratis, i sindaci sono sempre presenti, mentre quando si tratta di difendere i diritti dei cittadini, ad esempio la sanità amputata dalla mannaia dei tagli e da opinabili razionalizzazioni che di razionale non hanno nulla e di politico hanno fin troppo, oppure la martoriata viabilità dell’entroterra montano, non si vede mai nessuno, tutti affaccendati in altri e alti impegni istituzionali.
Evidentemente è questa la classe politica, un tempo si diceva dirigente, che ci meritiamo noi abruzzesi-molisani.
Buon appetito a tutti i sindaci, assessori, consiglieri, governatori, portaborse, nani e ballerine e attenti a non macchiare la fascia tricolore.
Francesco Bottone
effebottone@gmail.com