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  • Raccolta differenziata sotto il 65%, ex vice sindaco: “Agnone rischia aumento costi”

    AGNONE – La negligenza nel portare avanti il programma sul ciclo dei rifiuti rischia di compromettere le spese dell’ente. Ad evidenziarlo Maurizio Cacciavillani (in foto con il governatore Frattura), ex vicesindaco del Comune di Agnone e responsabile regionale per gli enti locali del PD, che sottolinea come l’attuale amministrazione comunale di Lorenzo Marcovecchio stia perdendo tempo nel completare le attività previste dall’ente di via Verdi per rendere ancora più efficiente il servizio di raccolta differenziata. Entro il 1° settembre 2016, infatti, il Comune di Agnone avrebbe dovuto attivare il sistema poker nelle contrade di Agnone: consegnare, cioè, alle famiglie, contenitori per differenziare la carta, la plastica, il vetro e il residuo secco, da 240 litri ognuno. Ogni contenitore sarebbe stato distribuito, in media, ad ogni due famiglie, in funzione della popolosità di ogni singola zona rurale.

    «Le azioni previste dal programma sulla raccolta differenziata non sono state rispettate – evidenzia, preoccupato, Maurizio Cacciavillani – , questo vieta al Comune di raggiungere l’obiettivo del 65% di differenziata, che non solo è un obbligo di legge per rispettare i criteri ambientali stabiliti dalla Comunità Europea, ma è anche una necessità per rispettare il piano economico dell’ente agnonese. Se la raccolta differenziata non raggiunge lo scopo prefissato, ci sarà un aumento dei costi. Nello specifico, se la percentuale di rifiuti differenziati non sale, i costi per i rifiuti che vanno in discarica sono maggiori e questo incide sulle spese del Comune. Insomma, questo stravolgimento dei piani avrà effetti negativi sui costi del Comune di Agnone».

    Cacciavillani sottolinea anche di non essere meravigliato da tale negligenza, in quanto in campagna elettorale l’amministrazione Marcovecchio non ha dato rilievo all’importanza di continuare e completare il programma sul ciclo dei rifiuti, considerandolo come qualcosa di marginale per il Comune. «In campagna elettorale – puntualizza il responsabile regionale per gli enti locali del PD – l’amministrazione Marcovecchio ha diffuso tra la cittadinanza l’idea che la raccolta differenziata non fosse obbligatoria, invitando i cittadini a scegliere se farla oppure no. Si tratta, invece, di un obbligo di legge, che ha benefici ambientali, ma anche economici. Le politiche sul ciclo dei rifiuti non possono essere sottovalutate. Per il Comune, l’intero ciclo dei rifiuti costa oltre 500mila euro l’anno. Con i costi della pubblica illuminazione e della gestione idrica, rappresenta, tolte le spese per il personale, la metà dei costi dell’intero bilancio. Va da sé che se non si rispettano i piani sulla raccolta differenziata, i costi lieviteranno, incidendo sull’equilibrio di bilancio. Dove reperirà tali spese aggiuntive l’amministrazione Marcovecchio? Agnone negli ultimi anni è stato considerato un modello in tutta la regione per le attività sulla raccolta differenziata e più in generale sulle politiche ambientali ed energetiche. E adesso si rischia di vanificare tutto».

    Cacciavillani sottolinea anche di non essere d’accordo da quanto stabilito dalla maggioranza comunale in una recente delibera, cioè l’istituzione di un’isola ecologica nell’area artigianale di Agnone dove insistono diversi caseifici. Esiste già un’isola ecologica in località Croce S. Angelo sulla provinciale per Belmonte del Sannio e funziona benissimo.

     

     

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