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  • Ragazzo autistico escluso dalla gita, scatta l’indagine del Ministero

    (ANSA) – CAMPOBASSO, 14 APR – Il ministero dell’Istruzione intende chiarire l’episodio accaduto a Pozzilli dove un ragazzo autistico, Luigi, ha trovato l’aula vuota perché i suoi compagni di classe erano in gita: l’ufficio scolastico regionale ha convocato a questo scopo il preside dell’istituto frequentato dal quindicenne. Un’esclusione che è rimbalzata anche sulla stampa nazionale.

    Intanto è stata diramata la nota del dirigente dell’Istituto Comprensivo “Leopoldo Pilla” di Venafro, Maria Pia Tomassetti, che chiarisce l’accaduto:

    «Sono il dirigente scolastico dell’Istituto Pilla di Venafro. Premesso che chi scrive, come formatore, come Docente e come Dirigente scolastico, ha sempre profuso tutto il suo impegno personale e professionale nelle problematiche dell’inclusione, riscuotendo grandi consensi e successi, vorrei semplicemente sottolneare che l’episodio definito di ‘grave discriminazione’, riportato dai media, per la scuola di Pozzilli, va contestualizzato. Si è trattato di un mero disguido organizzativo e di equivoci comunicativi tra docenti, cui peraltro è stato subito posto rimedio. Si trattava di un’uscita di due ore sul territorio e la sottoscritta, appena messa al corrente, ha immediatamente provveduto a scusarsi con la madre, a richiamare i docenti e a disporre l’accompagnamento del ragazzo nel luogo convenuto per l’uscita. Naturalmente questo non giustifica l’errore grossolano dei docenti, che non hanno fornito in tempo utile l’informativa alla mamma, anche se perpetrato in buona fede, ma neanche può autorizzare ad azzerare, in un colpo solo, tutto quello che quest’istituto quotidianamente fa, per l’inclusione, a tutela di tutti e di ciascuno. La sottoscritta ha sempre fornito chiare direttive in merito e la scuola, Sede del CTI (Centro Territoriale per l’Inclusione) si prodiga in ogni modo per progettare e partecipare esperienze formative mirate per la didattica inclusiva. L’errore umano non sminuisce il danno, ma credo debba essere compreso e comprensibile. L’uso strumentale di un singolo episodio, imputabile a qualche docente sprovveduto o superficiale, credo non sia ammissibile, soprattutto quando è chiaramente teso ad affossare l’operato rispettabile di un dirigente e della sua scuola».

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