Una storia già scritta. E le solite facce di… bronzo.
Alle 6:05 del mattino arriva in discussione la proposta di legge del Movimento 5 Stelle sulla riduzione dei costi della politica che prevedeva, tra le altre cose, il dimezzamento delle indennità (stipendi) dei consiglieri regionali d’Abruzzo.
Era stato impossibile discuterla e votarla in commissione, nelle scorse settimane, perché i consiglieri di maggioranza, al momento del voto, si erano dileguati, dandosi alla fuga come dei codardi.
Ieri, nel corso della seduta fiume del Consiglio regionale andata avanti tutta la notte, c’era la concreta possibilità di discuterla e votarla. E invece cosa hanno fatto? Ben 22 consiglieri (dunque maggioranza + altri) ne hanno chiesto e votato il rinvio in commissione, ancora una volta. Tanto per perdere tempo, alla faccia degli abruzzesi. Ostruzionismo puro per non tagliarsi lo stipendio. Tanto a pagare sono gli abruzzesi.
«Grazie ad una mozione bipartisan di centro destra e centro sinistra, – spiega la consigliere del Movimento 5 Stelle, Sara Marcozzi – la proposta di legge del #M5S sulla riduzione dei costi della politica che prevedeva, tra le altre cose, il dimezzamento della indennità (stipendi) dei consiglieri regionali e che doveva essere discussa e votata in Consiglio, è stata rinviata in commissione. La stessa commissione (bilancio) dalla quale la nostra proposta non era mai stata licenziata a causa dell’assenza di quasi tutti i consiglieri di maggioranza che, al momento della votazione, si dileguarono per far mancare il numero legale. In un solo consiglio – continua Sara Marcozzi – hanno deciso di non discutere il taglio ai loro stipendi ed hanno bocciato una risoluzione che limita l’utilizzo delle auto blu per questioni che non riguardano l’esercizio di mandato. Tutto questo dopo aver regalato milioni di euro alle cliniche private, agli istituti religiosi dell’Abruzzo, 900 mila euro solo al Volto Santo di Manoppello, ma potremmo continuare per ore».
In molti si chiedono chi abbia firmato quella mozione, dicendo no, di fatto, al taglio dei propri stipendi.
Ecco i nomi con i relativi partiti di appartenenza:
PARTITO DEMOCRATICO: Alberto BALDUCCI, Camillo D’ALESSANDRO, Bartolomeo Donato DI MATTEO, Sandro MARIANI, Luciano MONTICELLI, Silvio PAOLUCCI (nella foto qui a destra, ndr), Dino PEPE, Pierpaolo PIETRUCCI, Marinella SCLOCCO
ABRUZZO CIVICO: Andrea GEROSOLIMO, M. Fiorentino OLIVIERI (in foto a sinistra, ndr)
CENTRO DEMOCRATICO: Maurizio DI NICOLA
ITALIA DEI VALORI: Lucrezio PAOLINI
REGIONE FACILE: Lorenzo BERARDINETTI, Alessio MONACO
SINISTRA ECOLOGIA E LIBERTA’: Mario MAZZOCCA
FORZA ITALIA: Giovanni CHIODI, Paolo GATTI, Emilio IAMPIERI, Lorenzo SOSPIRI
ABRUZZO FUTURO: Mauro DI DALMAZIO
NUOVO CENTRO DESTRA: Giorgio D’IGNAZIO
E oltre a non aver voluto discutere la legge sul taglio dei loro stipendi, questi statisti pagati con i soldi di noi contribuenti hanno anche bocciato la risoluzione che li invitava a non utilizzare le auto blu per spostamenti extra mandato.
E come direbbero quegli stronzi dei “grillini” #nonomaRivotateli
Francesco Bottone
effebottone@gmail.com
tel: 3282757011
P.S.: Siamo a disposizione dei consiglieri firmatari della porcata nel caso in cui avessero anche la dignità di voler spiegare ai cittadini il perché del loro inqualificabile comportamento.