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  • Restaurata la chiesetta tratturale di San Domenico a Carovilli

    CAROVILLI –  Torna ad arricchirsi di opere d’arte la chiesa Santa Maria Assunta di Carovilli. Questa volta tre bassorilievi in bronzo di grande pregio artistico e di alto significato religioso sono stati realizzati per rendere più ricco e solenne l’ambone della chiesa parrocchiale. Le tre opere sono state benedette recentemente, nel corso di una cerimonia ufficiale, dal Vescovo di Trivento, Mons. Domenico Scotti. Il pulpito risale alla fine del 1600, risulta, infatti, elencato tra i beni della chiesa in un inventario del 1712; era in alto, come in tutte le chiese.basso Ora è stato abbassato allo stesso livello dell’altare e funge da ambone, secondo la riforma liturgica conciliare; un’operazione rarissima, se non unica. È stato realizzato in legno di noce; pur così datato è perfettamente conservato, ma aveva sui lati esterni solo delle riquadrature vuote, ottenute con semplici cornici, che delimitavano la superficie in tre riquadri. Per fargli assumere un carattere di maggiore solennità, dal momento che da esso viene proclamata la Parola di Dio, il Parroco, Don Mario Fangio, ha ritenuto conveniente che venisse arricchito. Si è progettato, perciò, semplicemente di utilizzare quelle riquadrature per inserirvi dei bassorilievi in bronzo. Si è dato incarico allo scultore Nandù Napolitano, già autore del grande bassorilievo in bronzo raffigurante l’Ultima cena, che arricchisce l’altare lapideo risalente al 1845, e gli sono stati indicati i temi da rappresentare. Ora possiamo ammirare sul lato frontale dell’ambone il pannello che rappresenta la predicazione di Gesù alle folle (missione proseguita dalla Chiesa, simboleggiata dalla Basilica di S. Pietro sullo sfondo). Sui lati esterni dell’ambone sono stati applicati gli altri due pannelli che simboleggiano il contenuto della predicazione, cioè i due misteri principali della fede: Unità e trinità di Dio e Nascita, morte e resurrezione di Gesù. I tre bassorilievi, finemente lavorati nei dettagli e con accentuati volumi, danno luce al complesso oscuro-noce dell’insieme, e definiscono l’ambone come un prezioso contenitore. Il colpo d’occhio è reso ancora più gradevole quando lo sguardo passa dalla ricca riproduzione bronzea dell’ultima cena dell’altare ai bassorilievi dell’ambone. bassor
    L’altro intervento è stato effettuato nella chiesa tratturale dedicata a S. Domenico di Sora che si trova, appena fuori del paese, sul tratturello che collega il Castel di Sangro-Lucera al Celano-Foggia. Chiusa per quasi un decennio, la chiesetta ha avuto un primo restauro con i fondi dell’8 per mille a gestione statale. Tali fondi si sono esauriti presto nei lavori di messa in opera di cordoli in cemento armato interni ed esterni con ravvicinati collegamenti fra di loro a sostegno delle mura della chiesa che erano prive di fondazioni. Lo stesso lavoro di consolidamento è stato fatto per i pilastri dei porticati, aggiunti all’edificio nel 1878. Inoltre erano stati effettuati lavori di drenaggio per l’acqua del pavimento; una nuova pavimentazione in cotto antico; la messa in sicurezza delle voltine in mattoni e calce, consolidate con una leggera calotta di cemento e loro ancoraggio; il rifacimento completo del tetto; le opere di scarico delle acque pluvie; infine le opere preventive per l’illuminazione. I rimanenti finanziamenti per tinteggiatura e illuminazione interna sono giunti lo scorso anno dalla Soprintendenza ai Beni artistici del Molise. Dal momento che la chiesetta era quasi del tutto spoglia e priva di quel senso di sacralità che l’arredo sacro riesce a conferirle, Don Mario Fangio ha deciso di aggiungere altre due statue così che ogni arcata ora ne contiene una, e da essa viene abbellita. Altri piccoli ritocchi hanno reso di nuovo del tutto fruibile la chiesa, che è tornata anche a far risentire il suono della sua campanella in occasione delle funzioni religiose.

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