Se si possono fare le nozze con i funghi si potrà anche effettuare un intervento chirurgico senza cardiologo e senza un laboratorio analisi funzionante. E’ quello che viene in mente leggendo le cronache sanitarie-politiche di questi giorni. «Comunque una chirurgia senza laboratorio forse nemmeno in Congo Belga esiste. Inoltre, mi auguro almeno che sia presente un Cardiologo. A meno che non vogliano fare le unghie incarnite». E’ il commento di un medico ospedaliero all’annuncio della riapertura delle sale operatorie del “Caracciolo” di Agnone.
Il Ministero della Cultura popolare non avrebbe saputo fare di meglio. All’indomani dello scoop, fatto proprio su queste colonne, in merito al declassamento del Laboratorio analisi dell’ospedale di Agnone, notizia ovviamente tenuta “segreta” dall’Asrem e dalla Regione Molise per intuibili motivi, arriva l’annuncio a reti unificate della riapertura addirittura del servizio di day surgery. «Caracciolo Agnone, attivazione chirurgia ambulatoriale. Da mercoledì 23 marzo 2022, presso il Presidio ospedaliero di Agnone, avranno inizio le attività di chirurgia ambulatoriale semplice. A tale scopo sono stati messi a disposizione la Sala C del Blocco operatorio con le attrezzature necessarie, due chirurghi già operanti nell’Ambito del Distretto, oltre al servizio di anestesia e rianimazione previsto il mercoledì, dalle ore 8 alle ore 14». Questo il “dispaccio” battuto dalla Regione, evidentemente in accordo con l’Asrem. Ma la macchina della propaganda necessita di un ulteriore rilancio, proprio per far dimenticare il declassamento reale e concreto del laboratorio analisi.
E il sindaco di Agnone, Daniele Saia, si presta al giochino. Il primo cittadino esce infatti con un comunicato con il quale annuncia, appunto, che «il risultato della day surgery arriva a seguito degli incontri intercorsi tra l’amministrazione comunale, il dg Asrem Oreste Florenzano e il Commissario alla Sanità Donato Toma». Ovvio, con chi altri? «Il nostro lavoro sull’ospedale continuerà in questa ottica positiva e propositiva in quanto non è tempo di scoraggiatori e critici militanti; – continua il primo cittadino – è tempo di rimboccarsi le maniche e difendere con forza tutti insieme i nostri diritti».
Gli «scoraggiatori» e i «critici militanti» sarebbero i giornalisti che pubblicano notizie che rendono gli annunci della Regione e dell’Asrem, come quelli del Comune, privi di credibilità e di fondamento. Perché non bisogna essere un chirurgo di fama mondiale, né il ministro della salute, per capire che senza un laboratorio analisi che funzioni sul posto e senza un cardiologo fisicamente presente, quelle sale operatorie potranno fare ben poco. E infatti la credibilità dell’annuncio tocca il minimo storico anche nei commenti alla notizia che arrivano dalla piazza virtuale dei social.
«Forse non ho capito, ma se hanno depotenziato il laboratorio analisi, come potranno fare interventi chirurgici se pur semplici?» chiede, ad esempio, Armando Bartolomeo, ex amministratore locale e sindacalista. Un’altra commentatrice, che tra l’altro è un medico pediatra, si chiede: «Fare chirurgia ambulatoriale senza anestesista? C’è poco da esultare». Qualcuno parla di barzelletta e altri attendo al varco la fatidica data indicata come l’avvio della chirurgia ad Agnone.
Perché al netto della propaganda, appunto, la realtà dei fatti, riscontrabile e incontrovertibile, è che il “Caracciolo” è ormai un ospedale che si regge su straordinari e turni aggiuntivi del personale. E’ un problema anche godersi le ferie, perché si incasinano i colleghi. I dirigenti medici, ad esempio quello del Pronto soccorso, lavorano già a Isernia, come i medici o gli infermieri che coprono i turni del 118. Reparti, quei pochi ancora funzionanti, alle prese con la cronica carenza di medici e infermieri, spostati in qualche caso, sia pure temporaneamente, anche da Campobasso. Per non parlare dell’assenza in struttura di un cardiologo, forse la figura principe di qualsiasi ospedale e il pre-requisito per fare chirurgia. Questa è realtà oggettiva in quell’ospedale.
Tra pochi giorni, in queste condizioni, l’Asrem riaprirà le sale operatorie, assumendosi tutte le responsabilità del caso ovviamente. Almeno questa è la promessa fatta e sulla quale il sindaco Saia è pronto a mettere la mano sul fuoco. Tre giorni passano veloci… Intanto a quaranta chilometri da Agnone, dove non si fanno solo chiacchiere, succede questo (LEGGI QUI).
Francesco Bottone