Sara Marcozzi: «Quando andremo a governare la Regione, lo stipendio lo dimezzeremo a tutti, non soltanto ai nostri».
I candidati del MoVimento 5 Stelle alla Regione Abruzzo rinunceranno a metà stipendio e, se andranno al governo della regione, lo dimezzeranno a tutti, per legge. I candidati del M5S hanno sottoscritto l’impegno a percepire non più di € 5.000 (lordi/mese).
Questo porterà alla Regione un risparmio annuo di € 2.232.000, che per la durata dell’intero mandato (5 anni) significa un risparmio complessivo di € 11.160.000. Questi soldi saranno utilizzati per sostenere le PMI (piccole e medie imprese).
Nelle scorse settimane sono circolate voci critiche e si sono sollevati dubbi circa le intenzioni dei candidati del MoVimento di rinunciare a parte del loro stipendio. La candidata presidente Sara Marcozzi aveva già chiarito questo aspetto e risposto alle critiche durante il RevolutionTour Abruzzo e l’incontro-dibattito con i candidati avversari Chiodi e D’Alfonso.
«Ma è ora – spiega Sara Marcozzi (al centro nella foto accanto al senatore Gianluca Castaldi, ndr) – arrivato il momento di rendere noto a tutti a quanto ammonteranno i risparmi e come saranno utilizzati. Si parla di cifre considerevoli, come si può vedere. La legge regionale 10 agosto 2010 n. 40 stabilisce per i consiglieri il tetto massimo della retribuzione lorda a € 11.100/mese. Moltiplicando questa cifra per il numero totale dei consiglieri (fissato a 31 dal decreto legge 13 agosto 2011 n. 138, art. 14), è facile fare due conti. La cifra che verremo a risparmiare, dimezzando gli stipendi, è pari a € 11.160.000. Tanti soldi. Il MoVimento 5 Stelle Abruzzo farà quello che è già stato fatto, a livello nazionale, in parlamento e in molti consigli regionali, come quelli di Lombardia e Sicilia: si taglierà gli stipendi e, se andrà al governo, li taglierà a tutti i consiglieri. I soldi risparmiati confluiranono in un fondo destinato a sostenere le PMI. Si tratta di un fondo per sostenere le imprese nell’accesso ai finanziamenti bancari, garantirà il credito ingenerando un effetto moltiplicatore di finanziamenti attraverso la concessione di una garanzia pubblica. Le imprese, per accedere al fondo, dovranno rispettare alcuni requisiti. Esse dovranno investire in attività utili per la collettività, come, ad esempio, il benessere sociale, ambientale, culturale, lavoro sostenibile; dovranno impegnarsi a mantenere la produzione nella regione Abruzzo; tutti gli amministratori, soci e/o azionisti dell’azienda non dovranno avere carichi pendenti per non aver pagato le tasse, per legami mafiosi; non saranno in alcun modo finanziate aziende che svolgono attività con un impatto ambientale negativo o che operino in settori come, ad es., il gioco d’azzardo, la produzione di ogm o simili. Si tratta, insomma, di un’occasione unica per il rilancio delle imprese abruzzesi, nel pieno rispetto della vocazione dell’Abruzzo come Regione Verde d’Italia. Oltre a dimezzarsi e dimezzare gli stipendi, i soldi pubblici dovranno essere gestiti con il massimo della trasparenza e tutti i rimborsi e le spese andranno rendicontati on-line obbligatoriamente. Il MoVimento 5 Stelle pone le nuove regole della buona amministrazione per evitare episodi deprecabili, come “Rimborsopoli”, che hanno sconquassato la giunta Chiodi e offeso gli abruzzesi e la regione. Il MoVimento 5 Stelle non ha paura di rinunciare ai soldi. I politici politicanti di professione hanno bisogno di soldi, tanti soldi, per recuperare le ingenti spese sostenute per le loro megalomani campagne elettorali e per alimentare le macchine mangia-soldi dei partiti. Il MoVimento 5 Stelle NO. La nostra campagna elettorale è sostenuta dalle piccole offerte libere dei cittadini. Tutte le nostra attività sono portate avanti da cittadini volontari che mettono a disposizione il loro tempo e le loro capacità. La politica a costo zero non è un sogno. Essa è già stata realizzata dal MoVimento a livello nazionale e locale nelle scorse tornate elettorali. Già da tempo, Chiodi e D’Alfonso stanno “scopiazzando” molte delle nostre proposte. Vediamo se saranno tanto coraggiosi da copiare anche questa. Lo chiediamo esplicitamente e a gran voce: Chiodi e D’Alfonso e candidati tutti, impegnatevi per iscritto a dimezzare e dimezzarvi gli stipendi».
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