Nella seduta della Conferenza Stato-Regioni di giovedì 2 febbraio è in discussione, tra gli altri argomenti, il “Piano di conservazione e gestione del lupo”.
«Non posso che condividere in linea generale le perplessità emerse da più parti circa l’approvazione di un Piano di gestione del lupo, in particolare nella parte che prevede il suo abbattimento diretto, per una serie di motivazioni diverse, pur conoscendo ed avendo ben presenti le considerazioni delle associazioni di categoria degli agricoltori sull’aumento dei danni alla zootecnia da parte del lupo ed in particolare dagli ibridi con il cane, che hanno raggiunto una popolazione che va dal 20 al 30 per cento del totale. – scrive in una nota il presidente della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso – Appare innanzitutto evidente il paradosso che nel nostro Paese – dopo quasi mezzo secolo di protezione “assoluta” del lupo che aveva come obiettivo prioritario il superamento del rischio di estinzione per la specie – si passi improvvisamente al suo contenimento numerico, sebbene realizzato con un approccio di tipo selettivo, che andrebbe ulteriormente chiarito nelle sue modalità di esecuzione. Anche a livello regionale non si può non ravvedere una incongruenza di fondo tra la scelta in discussione e quelli che sono gli obiettivi politici e strategici della Regione Abruzzo degli ultimi decenni, incentrati su un modello di sviluppo compatibile con l’ambiente e con la sua ecologia. Da questo punto di vista l’immagine della nostra Regione, faticosamente costruita nel corso degli anni, verrebbe seriamente compromessa, e con essa l’economia turistica che da essa discende. Buona parte della comunità scientifica, inoltre, ha già espresso ampie perplessità circa le insufficienti condizioni tecniche necessarie per poter impostare un piano di controllo numerico, in considerazione della scarsa conoscenza della popolazione faunistica in esame e della sua frammentaria distribuzione».