Il Comune di Agnone, con il patrocinio della Provincia di Isernia, del Comune di Castel San Vincenzo, della Regione Molise e delle Biblioteche Riunite Comunale e “B. Labanca”, inaugura la mostra “Spazio e Tempo” dell’artista di origini brasiliane Helena Manzan. La cerimonia si è tenuta ieri – sabato 26 ottobre – a Palazzo San Francesco alla presenza del sindaco di Agnone e presidente della Provincia di Isernia Daniele Saia, dell’assessore alla Cultura Giovanni Amedeo Di Nucci, della curatrice Carmen D’Antonino, dell’artista Helena Manzan e del responsabile dell’ufficio stampa, Donato Giannini.
La rassegna, che si propone come un percorso in cui il visitatore è invitato a riflettere e a immergersi nell’arte dell’autrice, resterà visitabile fino al 26 gennaio 2025, dal lunedì al sabato.
“Le opere esposte – spiegano i promotori dell’evento – diventano una finestra aperta verso una dimensione più profonda, dove spazio e tempo si intrecciano in una narrazione emozionale. Le pennellate decise e la matericità delle superfici rappresentano l’essenza dei luoghi che Helena Manzan dipinge, ma anche l’atmosfera che li avvolge, catturando la forza della natura e la sua mutevolezza”. L’appuntamento si inserisce in un contesto di promozione culturale e rappresenta un ponte tra passato e presente, tradizione e innovazione.
L’artista e la sua poetica – Helena Manzan, risiede da tempo nella Valle del Volturno, dove la sua arte ha trovato ispirazione nelle forze della natura. Le sue opere esprimono un forte legame con l’ambiente che la circonda, trasformando paesaggi, colori e sensazioni in rappresentazioni interiori. La sua ricerca artistica esplora la relazione tra spazio e tempo, proponendo dipinti che diventano esperienze sensoriali e contemplative.
Contributi e collaborazioni – La mostra è arricchita dai testi critici di Carmen D’Antonino, con note di Sergio Fingermann, Giulio de Jorio Frisari, Gennaro Petrecca e Antonio Picariello, che offrono una lettura approfondita del lavoro di Helena Manzan e della sua visione artistica. Le fotografie delle opere sono realizzate da Vincenzo Grande. L’evento sarà accompagnato da un catalogo edito da Palladino Editore, con stampa a cura della tipografia Lampo di Ripalimosani.