• In evidenza
  • Stadio e nuova società, l’Olympia gioca la partita più difficile della sua storia

     

     

    AGNONE – A patto che l’Olympia Agnonese si iscriva al prossimo campionato di serie D (l’undicesimo consecutivo) quale la nuova società pronta ad accollarsi l’onere di una stagione dispendiosa e soprattutto come sarà gestita la patata bollente del rettangolo da gioco, ormai arrivato all’osso per usare un eufemismo. Domande legittime alla vigilia dell’incontro in programma domani sera (martedì 4 luglio, ore 18,00) nella sala consiliare di Palazzo San Francesco dove sono attesi numerosi tifosi e simpatizzanti granata. Tutti appassionatamente al capezzale del club che, dopo cinquant’anni di vita, rischia seriemente di scomparire. A presiedere l’assemblea pubblica ci sarà il primo cittadino Lorenzo Marcovecchio dal quale ci si attendono risposte chiare e nette per quanto concerne il futuro del sodalizio e dell’impianto da gioco.

    E sarebbe stato proprio il malconcio sintetico del “Civitelle” a far dimettere buona parte dell’ex società, che in particolare, non ha mai toccato con mano le promesse fatte dalla Regione Molise sulla partenza delle nuove opere. La società dell’ormai ex presidente Franco Marcovecchio, infatti, già due anni fa minacciò con una lettera all’allora giunta Carosella di voler abbandonare nel caso in cui il sintetico non fosse stato sostituito.

    A metterci il carico nella stagione appena conclusa i giocatori di provata esperienza come Erminio Rullo, Mauro Ragatzu, Daniel Margarita ,che al pari del direttore generale Giuseppe Di Pietro e del ds, Nicola D’Ottavio, non le hanno mandate certamente a dire. Il risultato? Un nulla di fatto che ha spinto parte della dirigenza ad abbandonare l’avventura nel campionato di quarta serie. Il tutto mentre Carmelo Parpiglia e Paolo di Laura Frattura prendevano parte ad incontri per salvare il Campobasso Calcio, affossato da debiti e vertenze.

    A questo punto la presenza dei due regionali sarebbe altamente gradita anche domani sera ad Agnone dove una società sana, seria, con i conti apposto e rispettata ovunque, intende continuare l’avventura. Se Frattura e Parpiglia non fanno figli e figliastri, domani hanno l’obbligo istituzionale di prendere parte all’assemblea pubblica indetta dal comitato cittadino che sta tentando il salvataggio in extremis di un sodalizio che ha fatto la storia del calcio molisano. Infine per quanto riguarda la nuova società è arrivata l’ora che professionisti locali, uniti alle forze imprenditoriali, dimostrino di tenere a cuore con i fatti ad una realtà che oltre a movimentare circa un milione di euro, ha fatto da stampella agli istituti scolastici superiori confermando, se ce ne fosse ancora bisogno, di essere quel fenomeno sociale ammirato e decantato in altre parti d’Italia. La resa dei conti è alle porte. Scusanti o alibi non sono tollerati. Chi non ci sarà può ritenersi già da ora responsabile di un eventuale fallimento che nessuno si augura. Parpiglia e Frattura compresi….

     

    Sostieni la stampa libera, anche con 1 euro.