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  • “Una mano verso il cielo”, riflessioni sulla sicurezza sul lavoro

    GISSI – Venerdì 20 marzo gli alunni della classe seconda B si sono recati all’Università “D’Annunzio” di Chieti, accompagnati dalla loro professoressa di italiano e dalla Preside dell’Omnicomprensivo, Aida Marrone. La classe è partita dopo aver pranzato, alle due, dalla Scuola Secondaria di Primo Grado di Gissi, ed è arrivata a Chieti intorno alle tre del pomeriggio, anche se era un po’ spaesata; dopo essersi informata, la classe finalmente è riuscita a raggiungere l’Aula Magna dell’Università, dove il convegno “Una mano verso il cielo” era appena iniziato. Così tutti in silenzio si sono seduti ed hanno ascoltato imperterriti tutti gli interventi dei ricercatori e dei medici, anche se alcune ragazze della classe di fronte alle immagini un po’ crude si sono coperte gli occhi. mani sicureDopo che il convegno è finito, è iniziata la premiazione, così la classe si è recata sul palco, e hanno fatto leggere un alunno, che all’inizio non era tanto convinto, ma che poi ha letto senza fare obiezioni: un tema di una pagina e mezza, molto abbondante. Poi tutti si sono interessati agli argomenti trattati, e obiettivamente tutti hanno ascoltato almeno qualcosa. La classe ha ricevuto anche un premio, che consisteva in uno sky-pass gratuito, più un attestato. La preside è stata molto gentile, ha anche offerto delle patatine a tutti. La classe ha anche potuto guardare i festeggiamenti di molte lauree, alle quali anch’essa ha partecipato applaudendo.

    Questo tema consisteva nella testimonianza di Antonio, un ragazzo che a ventitré anni ha perso le dita della mano in un incidente di lavoro. Partecipando al convegno e dopo aver sentito la testimonianza di Antonio, ho capito che le mani sono importantissime per la nostra vita, e mi ritengo fortunata di averle tutte e due. Al convegno i dottori e le dottoresse ci hanno detto come comportarsi nel caso perdessimo le dita, o addirittura una mano; questo argomento mi ha colpito molto anche vedendo delle immagini crude. Arrivati verso le 15:00, siamo stati ben due ore e mezza ad ascoltare i medici che ci spiegavano l’importanza di avere le mani; durante una pausa, dopo essere andati in bagno e aver mangiato qualcosa, abbiamo discusso su quanto fosse interessante questo convegno. Quando ci hanno consegnato il premio, prima di noi c’erano tre ragazzi, che hanno scritto delle poesie sull’importanza delle mani; arrivato il nostro turno, tutta la classe è salita sul palco, dove ci hanno applaudito e riempito di complimenti. Abbiamo scattato una foto di gruppo con la professoressa e Antonio. Alle 19:00 ci siamo recati all’autobus per tornare a Gissi.

    Nicola Santilli e Aurora Marrollo

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