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  • “Vado a vivere a Capracotta”: la scelta del gruppo rock Boys nel film di Marcorè, Tirabassi, Paolini e Storti

    Un simpatico scambio di battute su Capracotta tra i protagonisti del nuovo film, diretto da Davide Ferrario, prodotto da Lumiere & Co. in collaborazione con Rai Cinema e distribuito da Adler Entertainment. Dunque, dopo la famosa citazione nel Conte Max con Alberto Sordi, un’altra pellicola italiana dà notorietà al tetto degli Appennini.

    Tutto nasce da alcune domande: dove potrebbe mai andare a vivere la voce femminile di un gruppo rock italiano degli anni ’70 una volta terminato il successo? Ma, soprattutto, con quale nome si farebbe chiamare una volta sparita dalle classifiche musicali? Molti penseranno la cosa più ovvia, ossia all’estero, probabilmente in una località di mare, e con il nome di battesimo. Eppure, nel film Boys, attualmente in distribuzione nei cinema di Italia, la verità è un’altra e le risposte per le precedenti domande sono «A Capracotta, un paesino del Molise» e «con il cognome del marito: Panichella».

    https://youtube.com/watch?v=vVH9v3EZXL8

    Nel film Boys ci sono il rock ormai diventato vintage, i problemi di prostata, il tempo che passa e lo spaesamento di fronte a un mondo che sembra incapace di sognare. Ma anche la storia di quattro inseparabili amici: Joe (Marco Paolini), Bobo (Giorgio Tirabassi) e Giacomo (Neri Marcorè) e Carlo (Giovanni Storti, stavolta senza Aldo e Giacomo). Da giovani, prima che ciascuno di loro prendesse la propria strada, avevano fondato una rock band chiamata appunto ‘The Boys’, che aveva avuto anche un discreto successo.

    Un giorno, però, una nuova possibilità scuote la loro routine, già caratterizzata da complicate vicende amorose e familiari: il trapper JD e la zia manager manifestano l’intenzione di incidere la cover di una vecchia hit dei Boys e di comprarne i diritti. I quattro, a quel punto, spinti sia dalla voglia di tornare al professionismo, sia dall’amico giornalista (Paolo Giangrasso) che è un po’ il ‘quinto beatle’ del gruppo, partono con l’intenzione di rincontrare Anita (Isabel Russinova), ex vocalist del gruppo che ora, come già accennato, vive in un casale a Capracotta a stretto contatto con la natura.

    “Il film – come riportato dal Corriere della Sera – ha intenti soprattutto evocativi, sottolineati dalla sceneggiatura scritta a quattro mani dal regista Ferrario e Cristiana Mainardi e dalla colonna sonora con canzoni inedite di Mauro Pagani. I suoi rockettari vintage sono lo specchio di una generazione che ha volato alto, ha ricavato brucianti delusioni e ora guarda con diffidenza al nuovo che avanza, alla memoria che manca, alle idealità perdute. i suoi rockettari vintage siamo tutti noi, giovani compresi, di fronte al caos post pandemico e al reset delle nostre abitudini, convinzioni, posizioni”.

    Pio Savelli

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