«È circolare, potrebbe essere un cratere da impatto. Manderò la foto al gruppo degli astrofili frentani». Il commento, ironicamente polemico, arriva da un automobilista che nei giorni scorsi ha avuto la sventura di percorre la ex statale Istonia, l’ormai famosa 86 dir altrimenti detta “mulattiera”, nel tratto più in quota, cioè quello che collega l’Alto Vastese, da Castiglione Messer Marino, all’Alto Molise, passando per il territorio di Belmonte del Sannio fin verso Agnone o più su dove osa solo Capracotta.

Una strada che pare bombardata o peggio, colpita da una pioggia di meteoriti cadute dallo spazio. Il relitto stradale, lasciato in stato di abbandono per un trentennio, prima di tornare utile e addirittura strategico dopo l’inopinata chiusura al traffico del viadotto “Longo” sul Sente, dovrebbe tornare sotto la gestione Anas, almeno secondo gli spergiuri dei seguaci di Alberto da Giussano, ma al momento è di proprietà delle due Province sorelle di Isernia e Chieti.

Qualche sistemazione, alla buona, è stata fatta, ma l’intero tratto in quota si presenta molto più simile ad un percorso di guerra che ad una normalissima provinciale. In alcuni punti, come quello più in quota dove insiste un antico movimento franoso, il manto stradale, o meglio quel che ne resta, è disseminato di buche, crepe e avvallamenti, tanto che gli automobilisti, appunto, sospettano che sia stato bombardato di recente o che vi si sia schiantato un meteorite.

Il «cratere da impatto», ad esempio, è una voragine piuttosto circolare, di almeno un metro di diametro, profonda dieci o più centimetri, che si trova proprio nel mezzo della carreggiata, difficilmente evitabile nel caso in cui si incrocino due autovetture. Un evidente pericolo per la circolazione stradale che rischia anche di causare danni meccanici alle autovetture in transito, esponendo l’ente gestore a richieste di risarcimento. La voragine in questione è sul tratto molisano della ex statale Istonia, dunque nel tronco di competenza della Provincia di Isernia.

Non è che l’altro versante, quello in carico alla Provincia di Chieti, la situazione sia molto migliore, ma se non altro non si registrano pozze e buche così profonde e oggettivamente pericolose, nonostante il datato tappeto di asfalto sia ammalorato. Solo poche settimane fa sono stati assegnati alla Provincia di Isernia 9,8 milioni di euro per la messa in sicurezza delle strade. Quella è la quota del fondo di sviluppo e coesione che la Regione Molise ha destinato all’ente di via Berta guidato da Daniele Saia, tranche che sarà utilizzata per opere di miglioramento della rete stradale nel territorio compreso tra i 52 Comuni di competenza.
«Daremo priorità alle strade che presentano maggiori criticità, per poi arrivare a lavori anche su altri tratti. – ha commentato all’epoca il presidente Saia – L’obiettivo è un’equa distribuzione delle risorse sul territorio per rispondere adeguatamente alle necessità dei cittadini».

Forse la ex statale Istonia non rientra tra le priorità presidenziali o probabilmente quei fondi sono destinati alla viabilità minore, quella comunale, e non ad una strada che collega due regioni e in odore di essere ri-statalizzata. Certo è che per mettere in sicurezza quella enorme buca non serviranno ingenti somme di denaro pubblico, né progetti faraonici; basterà una carriola di misto, un po’ di breccia e due sacchi di asfalto a freddo battuti con una volgare pala per evitare di squarciare pneumatici, distruggere braccetti e ammortizzatori delle auto e di continuare a mettere a repentaglio l’incolumità degli automobilisti.