Un episodio di vandalismo o più facilmente i residui del focolare domestico introdotti incautamente prima che fossero spenti del tutto. Potrebbero essere queste le cause all’origine dell’incendio di un cassonetto della nettezza urbana che si è verificato nel corso della notte a Schiavi di Abruzzo, in piazza Vittorio Emanuele II, davanti alla chiesa parrocchiale.
Questa mattina il personale comunale, appena preso servizio, ha provveduto allo spegnimento e alla bonifica del sito, anche se del cassonetto e del suo contenuto era rimasto ben poco. Proprio questa constatazione fa presupporre che le fiamme siano divampate nel corso della notte. Nessuno si è accorto di nulla, perché in quella piazza, una volta cuore del paese, non vive praticamente nessuno, sono tutte case rimaste vuote.
Il cassonetto andato in fiamme era situato davanti alla porta d’ingresso della nuova casa canonica (il parroco non vi dimora abitualmente, ndr), realizzata proprio negli ultimi anni. Il citofono della struttura è stato danneggiato dall’incendio e anche la facciata è rimasta annerita. Ciò che è davvero impressionante, tuttavia, è che il fumo e le fiamme hanno disegnato sulla facciata della casa canonina un volto demoniaco dall’espressione accigliata e minacciosa e dallo sguardo ipnotico e penetrante. Un inquietante e oscuro presagio o solo una singolare casualità? Basterà l’intervento di un imbianchino o servirà quello di un esorcista?
Bernardo Gui