CASTIGLIONE MESSER MARINO – Ha suscitato molto interesse la vicenda dei quattro diciassettenni di Castiglione Messer Marino che hanno rinvenuto uno zainetto contenente quattromila euro e lo hanno consegnato al sindaco del paese. Il primo cittadino a sua volta ha consegnato il tutto ai Carabinieri che hanno provveduto a restituire lo zaino e il suo contenuto al legittimo proprietario. E fin qui la nuda cronaca. Ovviamente ne è nato un dibattito: i quattro giovani sono stati cittadini esemplari o solo persone normali che hanno rispettato la legge?
L’articolo 927 del Codice civile in effetti dispone che «Chi trova una cosa mobile deve restituirla al proprietario, e, se non lo conosce, deve consegnarla senza ritardo al sindaco del luogo in cui l’ha trovata, indicando le circostanze del ritrovamento». Quindi l’obbligo della riconsegna di quanto trovato è assodato e stabilito dalla legge.
Un altro codice, quello Penale, all’articolo 647 stabilisce infatti che è reato appropriarsi di denaro o cose smarrite.
Chiarissimo: chi trova una cosa e può risalire all’identità del proprietario è obbligato, per legge e prima ancora dalla propria coscienza, a restituirla. Se non lo fa e se ne appropria commette un reato penalmente perseguibile.
Ma l’altra questione che ha fatto scalpore in paese è quella della ricompensa ai quattro giovani, o meglio della mancata ricompensa. Pare infatti che dopo essere tornato in possesso del denaro e del contenuto dello zainetto, il proprietario non si sia fatto vivo con i ragazzi per ringraziarli.
Cosa prevede la legge? L’art. 930 del codice civile stabilisce che al ritrovatore, qualora lo richieda, spetta una ricompensa per la riconsegna del bene. Vediamo in che modo viene calcolata la ricompensa: se si tratta di una cosa o di denaro fino a 5,16 euro (le vecchie diecimila lire, ndr) l’ammontare della ricompensa è un decimo del prezzo o della somma;
se la somma di denaro è superiore a 5,16 euro l’ammontare della ricompensa è della ventesima parte per l’eccedenza di 5,16€;
se si tratta di beni che non hanno valore commerciale l’ammontare della ricompensa sarà stabilita dal giudice.
Insomma, qualcosina ai quattro onesti diciassettenni andrebbe riconosciuta. Lo prevede la legge, ma senza scomodare i codici, sarebbe bastata un minimo di riconoscenza da parte dello sbadato proprietario dello zainetto. E invece nemmeno un “grazie”.