«I vertici del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco negano il ruolo del sindacato e impediscono la rapida distribuzione delle risorse, previste in Legge di Bilancio, per la valorizzazione economica del personale. Ora il Governo provveda, in tempi celeri, a convocare le Organizzazioni Sindacali al tavolo negoziale».
E’ quanto dichiarato dalla Segreteria Generale della Federdistat VV.F – Cisal, retta dall’ex direttore regionale del Molise, l’ingegner Antonio Barone.
«Il contratto e la contrattazione sono l’unico strumento esistente per addivenire, congiuntamente, in maniera democratica, alla distribuzione delle risorse disponibili, circa 200 milioni di euro. – prosegue la nota della Federdistat VV.F – Cisal – Risorse ottenute grazie alla lotta di tutti e destinate al personale del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco; ogni donna e ogni uomo, nessuno escluso, ognuno con le proprie specificità, competenze e ruolo. La Legge di Bilancio 2020 ha stanziato risorse che hanno effetto sul trattamento del personale del Corpo tramite l’istituzione di un apposito fondo volto alla valorizzazione dello stesso di cui all’art. 1, comma 133 , in quota parte le risorse destinate ai rinnovi contrattuali 2019/2021 per la generalità del lavoro pubblico; le risorse destinate alla retribuzione del lavoro straordinario. Oltre le previsioni finalizzate a nuove assunzioni di personale».
E l’ingegner Barone, segretario generale di Federdistat VVF -Cisal Vigili del Fuoco, il sindacato rappresentativo dei direttivi e dei dirigenti del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, è intervenuto sulla vicenda dei laureati dei Vigili del Fuoco dopo la rappresentatività raggiunta nel comparto direttivo e dirigente.
Perché la Federdistat VVF – Cisal appoggia la battaglia del Comitato Laureati Vigili del Fuoco?
«La nostra Federazione è giovane e nella prossima tornata contrattuale 2019-2021, come già decretato, insieme ad altre sigle sindacati siamo rappresentativi nel comparto direttivi e dirigenti del Corpo Nazionale. Il comparto direttivi e dirigenti è un comparto costituito al momento di soli laureati in ingegneria ed architettura, medici e ginnici. Con la 127/18 il comparto si ampliato con nuove altre lauree ma non dimentichiamoci che sono entrati i direttivi speciali, che come titolo di studio hanno il diploma tecnico. Ecco da dove nasce la nostra attenzione al Comitato Laureati Vigili del Fuoco, ricordiamoci che all’interno del Corpo abbiamo figure laureati che vanno da semplici Vigili, Capo Squadra, Capo Reparto che vanno assolutamente valorizzati, fino ad arrivare agli Ispettori che vanno inseriti nel predetto comparto invece che della loro esclusione».
Quali sono gli altri obiettivi che volete realizzare?
«Vorremmo portare avanti tutti i punti della nostra piattaforma rivendicativa, prospettata a tutte le forze politiche. Una delle cose fondamentali è l’introduzione nel ruolo dei direttivi e dirigenti di altre lauree come geologi, biologi, chimici, fisici e giurisprudenza in ottemperanza alle normative europee con considerevole aumento dei laureati medici, informatici e economia e commercio. Un altro nostro obiettivo è la costituzione dei Dirigenti Aggiunti alla pari dei Direttivi Speciali istituiti con la legge “riordino”, sanando così una menomazione normativa che ha enormemente demotivato la categoria dei direttivi in questi ultimi anni».
Quindi proponete l’inserimento di altre lauree, alcune anche non tecniche?
«Il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco è una istituzione che deve essere composta da diverse figure professionali, da diversi anni diciamo che c’è bisogna di una vera è propria ingegneria istituzionale, professionisti che lavorano per un solo obiettivo al fine di rilanciare il Corpo ma nello stesso tempo avere le carte in regola per poter essere l’istituzione che possa fronteggiare i cambiamenti climatici che stanno colpendo il nostro pianeta».
Quanti sono i laureati all’interno del Corpo?
«Lo stesso Dipartimento ha fornito le cifre, si parla di circa 2000 laureati, divisi tra personale operativo e personali ex SATI e tra lauree triennali e laurea magistrale. Le lauree sono tecniche, 380 tra ingegneri, architetti e geologi/biologi, ma anche giuridiche, 430 tra economia e giurisprudenza. L’impegno dell’Amministrazione dovrebbe essere quello di “sfruttare” queste 2000 professionisti e quindi esprimere una forte attenzione nei riguardi di questi colleghi laureati».
Quali saranno le vostre prossime azioni?
«Seguiamo con attenzione le proposte del Comitato Laureati Vigili del Fuoco e per questo che una delle prime battaglie che faremo nel tavolo di contrattazione, sarà quello di batterci per valorizzare tutti i laureati del Corpo, coinvolgendo anche la parte politica affinché nel nuovo riordino ci sia forte attenzione nei riguardi di questi colleghi laureati (ex sati laureati, vigili, capo squadra, capo reparto e ispettori) come c’è stata attenzione per i diplomati tecnici nel passato riordino. Questo è il nostro progetto ambizioso».