Lo ha ribadito a chiare lettere durante l’ultimo consiglio regionale: “Quando dalla minoranza arrivano proposte interessanti, sono il primo a valutarle e spingere affinché possano essere messe in pratica”. Donato Toma si è rivolto così al capogruppo del M5S, Andrea Greco che ormai da due anni ha intrapreso una vera e propria battaglia per la riapertura delle modernissime sale operatorie all’ospedale ‘San Francesco Caracciolo’ di Agnone. Chiuse ormai da oltre due anni, con certificazioni ISO che nessun’altra sala operatoria possiede in Molise, nell’ultimo Pos erano state individuate per interventi in day e week surgery salvo poi non essere mai utilizzate. Uno vero spreco considerate le liste d’attesa presenti in regione per interventi di bassa intensità, oltre alla possibilità di poter fare affidamento a due giovani chirurghi che operano in alto Molise ma impiegati per altro.
Una vicenda che nei giorni scorsi ha spinto Greco a presentare una interrogazione nella quale chiede l’immediata attivazione delle tre sale operatorie, nell’ultimo periodo destinatarie di fondi pari a 200.000 euro per la loro ristrutturazione di fatto già avvenuta.
La loro riapertura oltre a garantire un importante servizio al territorio, assicurerebbe mobilità attiva, un nuovo circuito economico locale, ma cosa più importante infonderebbe una dose di ottimismo tra la popolazione.
Fiducia andata persa per i continui tagli operati nell’unico presidio ospedaliero della diocesi di Trivento che, inutile rimarcarlo, hanno incentivato il processo di spopolamento vista la mancanza di servizi vitali, come appunto poter accedere alle cure sanitarie.
“Ho già parlato con i due professionisti in servizio ad Agnone e convocato il direttore generale di Asrem al quale ho chiesto di reperire un anestesista, figura indispensabile per riavviare le sale operatorie. Una volta individuato il rianimatore, immaginabile come al Caracciolo si possano prevedere sedute operatorie settimanali” le parole del commissario ad acta alla sanità regionale Toma che riaccendono la speranza di un nuovo corso per la struttura altomolisana.
“Prendiamo atto dell’impegno assunto da Toma in Consiglio regionale e nel momento in cui le promesse dovessero tramutarsi in fatti concreti, saremo i primi a complimentarci” la dichiarazione di Greco a margine dell’assise. Ma non è tutto, perché in attesa della risposta ufficiale all’interrogazione presentata dal M5S in Consiglio, Toma ha inteso rimarcare la possibilità di avvalersi anche della “supervisione di un maestro di chirurgia che poi è il papà dei due giovani professionisti”. Ad ogni modo si attende di poter finalmente toccare con mano quanto detto. Il tutto in tempi brevi. L’alto Molise e il suo hinterland non possono più attendere.