Dopo il riconoscimento avuto per la prima volta con la partecipazione alla parata del 2 giugno, gli operatori sanitari, sociosanitari e sociali, accanto alle istituzioni civili e militari, mondo del volontariato e della scuola, realtà caritative ed ecclesiali sono in prima fila nelle celebrazioni per la festa di San Francesco d’Assisi, patrono d’Italia.
I rappresentanti di oltre 1,5 milioni di professionisti – medici, odontoiatri, medici veterinari, infermieri, farmacisti, ostetriche, tecnici sanitari, professioni della riabilitazione e della prevenzione, chimici, fisici, biologi, psicologi, assistenti sociali – sono stati coinvolti dalla Conferenza Episcopale Italiana (CEI) nelle celebrazioni di Assisi come forma di ringraziamento del loro valoroso impegno nel combattere un virus che altrimenti sarebbe stato difficile contenere.
A caratterizzare questa particolare edizione è anche la presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, presente per accendere la “Lampada Votiva dei Comuni d’Italia” a nome di tutto il popolo italiano e per rivolgere un messaggio al Paese dalla Loggia del Sacro Convento di San Francesco in Assisi.
Presi alla sprovvista dalla pandemia, non si sono mai tirati indietro: dall’inizio del 2020 a oggi hanno salvato milioni di vite e aiutato milioni di persone. Sono rimasti sempre accanto a tutti, anche a chi non ce l’ha fatta: ogni professione ha perso decine, centinaia di colleghi che hanno contratto il virus per non lasciare mai soli i cittadini.
La decisione della CEI rappresenta un gesto di gratitudine per quanti si sono prodigati nel far fronte alla pandemia che oggi saranno riuniti durante la Messa del 4 ottobre per una preghiera speciale per l’Italia e per la pace.
Anche in questa occasione, tutte le professioni sociosanitarie, per la loro parte e le loro competenze, hanno ribadito la volontà di non far mai venire meno il contributo, la capacità di relazione, la disciplina, l’abnegazione agli assistiti, al Servizio sanitario e in tutti gli ambiti di prevenzione legati a prodotti ed ambiente.
“Ringraziamo il presidente della CEI, Cardinal Zuppi e tutta la Conferenza Episcopale Italiana per il riconoscimento e per l’invito a queste importanti celebrazioni e guardiamo ai prossimi anni – affermano le professioni sanitarie – dal punto di vista della salute con serenità e con l’auspicio di poterci lasciare alle spalle un problema che ha toccato tutti noi, ma nella consapevolezza che tutti abbiamo imparato molto da quello che abbiamo vissuto e stiamo ancora, purtroppo, vivendo, anche se nelle sue battute, si spera, finali”.