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  • 25 Aprile: una data da ricordare sempre

    Il calendario italiano è fatto di celebrazioni che richiamano alla memoria la storia di una nazione la cui unità è piuttosto recente. Fino al 1861 l’Italia era infatti suddivisa in molteplici stati indipendenti e la conformazione attuale si è raggiunta soltanto nel secondo dopoguerra, meno di cento anni fa. Tra le tappe più importanti del percorso identitario del Belpaese troviamo la festa del 25 aprile, detta anche Festa della Liberazione. Rappresenta la data simbolo per ricordare la Resistenza e la fine del regime fascista nonché la liberazione da quello nazi-fascista.

    Sono moltissimi gli eventi in programma da Nord a Sud per questa giornata, la quale coincide anche con la celebrazione di un patrono omaggiato in diversi Comuni: San Marco.

    Il 25 aprile 2023 cade di martedì e rappresenta un’occasione interessante per quanti stanno valutando l’idea di sfruttare questo ponte lungo per viaggiare.

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     25 Aprile: cosa si festeggia

    Qual è il significato della Festa della Liberazione? Viene celebrato prima di tutto il valore dell’opera dei partigiani, decisiva per la liberazione del territorio italiano nella parte finale della Seconda Guerra Mondiale.

    Le formazioni partigiane hanno iniziato ad agire clandestinamente in seguito all’armistizio dell’8 settembre 1943. L’iniziativa ha coinvolto una parte dei militari dell’ormai disciolto Regio Esercito, antifascisti della prima ora e cittadini, uomini e donne, senza un’unica identità politica. Il numero complessivo è di circa 300.000 persone coinvolte, in quella che è stata una vera e propria guerra civile.

    La Festa della Liberazione ricorda quindi le vicende di un Paese intero in uno dei momenti più bui della sua storia. Un’occasione per portare alla memoria le sofferenze patite e quanti hanno donato la propria vita per gli ideali della patria. Vicissitudini che ancora fanno discutere visto che appartengono alla nostra storia recente.

    La scelta del 25 aprile come data simbolica è legata al fatto che proprio in tale giornata è iniziata l’insurrezione armata della città di Milano, che avrebbe poi portato alla sua liberazione e alla cattura di Mussolini e di Claretta Petacci.

    Festa della Liberazione e non solo

    Come abbiamo accennato, il 25 aprile non è soltanto la Festa della Liberazione: è anche la Festa di San Marco, una ricorrenza che viene celebrata in diverse località italiane e in particolare a Venezia.

    Il 25 aprile la città si veste a festa per omaggiare il suo patrono, storicamente celebrato per ben tre volte l’anno. La prima cadeva il 31 gennaio, con la cosiddetta translatio o traslazione del corpo del Santo a Venezia, per ricordare quando il corpo dell’Evangelista è stato trasportato nella città lagunare dopo essere stato trafugato da Alessandria D’Egitto.

    C’era poi un’altra data, quella del 25 giugno, durante la quale veniva ricordato il ritrovamento delle reliquie del Santo, un avvenimento che si sarebbe verificato nel Medioevo, per l’esattezza nel 1094.

    Oggi San Marco a Venezia viene omaggiato “soltanto” il 25 aprile. Ciò accade fin dall’ascesa della Serenissima, che ha stabilito in tale momento dell’anno i natali dell’Evangelista. Dal punto di vista iconografico il legame è testimoniato dal Leone Alato, detto il Leone di San Marco.

    Narra la leggenda che Marco, durante la navigazione verso Alessandria D’Egitto, in una tempesta abbia trovato riparo vicino a Rialto. Qui avrebbe fatto un sogno rivelatore: un angelo, sotto le sembianze di un leone alato, gli annuncia che proprio in tale terra un dì troverà riposo.

    Il Leone Alato ha quindi un forte valore simbolico, indissolubile tanto con la figura del Santo, quanto con la città di Venezia.

    San Marco non è festeggiato unicamente nel capoluogo veneto. È infatti il patrono di molti comuni d’Italia. Una celebrazione tra le più interessanti è quella che viene fatta nella borgata di Fertilia, che fa parte del Comune di Alghero in provincia di Sassari.

    A Fertilia (SS), un 25 Aprile che è tante cose

    Concludiamo questa carrellata sul 25 aprile con una storia diversa dalle altre. È quella di Fertilia, borgata la cui fondazione risale al 1933, in seguito alla bonifica integrale della Nurra realizzata dall’Ente Ferrarese di Colonizzazione.

    Si tratta di un’area compresa intorno allo stagno del Calich, che ha mantenuto negli anni una forte dimensione rurale. Sono ancora oggi percepibili le testimonianze dell’architettura del regime, dalla scuola elementare alla Chiesa di San Marco, passando per i portici.

    Nel piazzale che dà sul mare c’è anche un leone alato dedicato a San Marco. Sulla sua colonna compare una scritta che non lascia dubbi: “Qui nel 1947 la Sardegna accolse fraternamente gli esuli dell’Istria, di Fiume e della Dalmazia”. Una storia che parla di integrazione con la popolazione locale e che ha visto una nuova vita per tante persone fuggite dalla tragedia delle foibe: molto lo si deve al nome del parroco storico della borgata, Don Francesco Dapiran, la cui memoria è ancora viva.

    A Fertilia, che fa parte del Comune di Alghero da cui si distingue per il patrono, che è San Michele, il 25 aprile ha un significato speciale e viene festeggiato con celebrazioni tra il sacro e il profano, dalla processione a mare fino a una festa tra le più vivaci della regione, con diversi momenti che ogni anno si rivelano davvero esilaranti.

    Una data, quindi, che vuole essere simbolo di festa, ma anche di memoria; un momento per ricordare e persino per andare a scoprire, perché no, angoli diversi d’Italia, Sardegna inclusa.

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