«Potrebbe essere questo lo strumento di riscatto definitivo non solo per Agnone, ma per tutto l’Alto Molise, per valorizzare sempre di più e soprattutto mettere in mostra le bellezze e i beni culturali custoditi, come uno scrigno, sul nostro territorio». Il sindaco di Agnone, Daniele Saia, commenta così, la pubblicazione da parte del Ministero competente dell’elenco delle città e delle unioni dei Comuni candidate a diventare “Capitale della Cultura” per l’anno 2026.
Il dicastero retto dal ministro Sangiuliano, agnonese per metà, ha infatti reso noto che sono ventisei le città italiane e le unioni di Comuni che, entro il termine del 4 luglio scorso, hanno inviato la manifestazione d’interesse per il bando “Capitale italiana della cultura 2026”. Presenti 14 regioni italiane, con un’ampia distribuzione geografica da nord a sud della Nazione. E fa un certo effetto vedere che la prima città in elenco è proprio l’Atene del Sannio, la patria degli antichi Sanniti, Agnone appunto.
«E’ un’idea e un progetto sul quale stiamo lavorando da tempo, sin dall’inizio del nostro insediamento quale amministrazione comunale di Agnone. – riprende il sindaco Saia, con intuibile orgoglio – Ripeto, tuttavia, che sarebbe una grande opportunità di rilancio e di sviluppo, nonché di visibilità, non solo per Agnone, ma per l’Alto Molise e l’intero Molise più in generale. Prendiamola, tutti insieme, come una grande sfida, alla quale dobbiamo saper rispondere perché ne abbiamo le capacità e soprattutto abbiamo tutte le carte in regola per ottenere questo straordinario risultato».
«Siamo già al lavoro per la produzione del dossier. – ammette Saia – La concorrenza è forte e quotata, ma già ci riempie di orgoglio essere l’unica sede del Molise che aspira a diventare Capitale della cultura. L’eventuale riconoscimento ad Agnone sarebbe anche un segnale di attenzione nei confronti delle zone interne della Penisola da parte del Governo centrale» aggiunge Saia, perorando la “causa” alto molisana.
«Agnone e l’Alto Molise hanno tutte le carte in regola per ambire a questo riconoscimento che darebbe a tutto il territorio una visibilità a livello nazionale e internazionale» chiude il sindaco Saia incrociando le dita.