Il Consiglio regionale, nella seduta dell’8 ottobre 2015, ha approvato all’unanimità la proposta di legge alle Camere sul divieto di ricerca, prospezione e coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi, che prevede l’abrogazione di alcune norme dello Sblocca Italia e del Decreto Sviluppo. Successivamente, sempre all’unanimità, l’Assemblea ha dato il via libera alla legge che introduce in Abruzzo il limite di 12 miglia marine per le attività di ricerca ed estrazione di idrocarburi. La legge è stata presentata dal M5S e vede come prima firmataria Sara Marcozzi.
“Si tratta di un atto concreto per fermare Ombrina. Nella nostra legge chiediamo l’abolizione delle deroghe alle autorizzazioni di ricerca, prospezione ed estrazione entro le 12 miglia e il raddoppio delle percentuali di royalties alle compagnie petrolifere” spiega la consigliera del M5S “oltre al voto favorevole del Consiglio” continua la Marcozzi “il M5S formalizza in aula l’impegno di tutti i parlamentari abruzzesi di ogni appartenenza politica a fare pressioni per ottenere la calendarizzazione della discussione della proposta a Roma nel più breve tempo possibile”.
“La nostra proposta” continua “è stata riconosciuta da tutto il consiglio regionale come l’unica davvero in grado di dare uno stop ad Ombrina. Fermare Ombrina si può. E’ solo questione di volontà politica, ora passiamo il testimone ai parlamentari abruzzesi del PD e SEL affinchè si impegnino per la calendarizzazione della legge in Parlamento. Come noi sosteniamo da tempo, e oggi finalmente se ne sono accorti tutti, è da Roma che deve arrivare il no al progetto ed è a Roma che il consiglio regionale deve fare pressione. Basta con gli atti di facciata per lavare le coscienze, si producano proposte concrete, come la nostra, che svelino finalmente chi vuole fermare Ombrina e chi vuole fare solo comoda propaganda”.