AGNONE – Il 23 maggio 1915 tutta Agnone era alla ex stazione ferroviaria (di Agnone) per salutare i giovani che partivano per la guerra e fargli sentire l’affetto che nutriva per essi, anche se, consapevole della grandiosa e grave ora sopraggiunta, ne intuiva le gravi conseguenze. Alle dieci in punto fu dato il segnale di partenza del treno; quando la motrice con rimorchio si mosse, scoppiò un grande applauso e tutto il popolo gridò Viva L’Italia. Le giovani belle e brave ragazze della scuola tecnica, cosparsero di fiori i giovani soldati. Nei giorni seguenti ci furono altre partenze; Agnone diventò deserto. Dopo qualche mese, non si incontrava più un giovane uomo. Il 24 maggio, furono sparati i primi colpi di fucile e la guerra iniziò.
Nel mese di agosto in Trentino cominciarono i primi freddi e iniziarono ad arrivare da parte dei soldati, richieste numerose e imploranti per l’invio di calze di lana. Il costituito Comitato di assistenza civile per le famiglie bisognose a causa della guerra, con in testa il presidente Luigi Gamberale, inviò 500 paia di calze. I soldati inoltre cominciarono a lamentarsi che erano martirizzati dai pidocchi. Il Comitato preparò e spedì 250 corredini antipediculari. Per carenza di fondi non potè fare di più.
Il luogo principale del confitto fu la trincea. All’inizio non era altro che uno scavo effettuato perché gli uomini potessero avere un minimo riparo dai colpi del nemico, poi vennero costruite quelle di prima linea e altre più arretrate. Le condizioni igieniche erano molte volte disastrose, per l’impossibilità di spostare in qualsiasi modo i rifiuti; essi provocavano sovente casi di malattie infettive anche gravi come colera e tifo. L’Italia ha vinto la guerra, ma il prezzo pagato è stato altissimo: 680.000 caduti per la patria, di cui circa 200 agnonesi; 1.050.000 feriti; 675.000 mutilati e invalidi. Per le pensioni di guerra, per l’assistenza, risarcimento danni, per le terre liberate e redente, per i trasporti, approvvigionamenti e consumi, furono spesi 145 miliardi di lire.
Soldati agnonesi decorati con Medaglia D’Argento: Tenente Mario Borsella, milizia territoriale-granatieri; sergente Giuseppe Di Primio; aspirante ufficiale Pierino Galasso; Tenente Carlo Giacchi; apirante uffuciale Fanteria Berardino Paolantonio; Sottotenente Fanteria Pietro (Di) Errico; 2 medaglie; II Reggimento Fanteria Francesco Tavarozzi; sergente Giovanni Tirone; comandante sommergibilista Romeo Oliva 2 Medaglie; tenente Aeronautica Giovanni Sabelli Giovanni specialità Caccia, 2 medaglie.
Soldati Agnonesi decorati con Medaglia di Bronzo: Bonavolta Paride; Tenente, raggruppamento bombarde. Diana Giovanni; Soldato, 120° fanteria. D’Onofrio Dott. Francesco; Tenente medico, 81° fanteria. Di Pietro Donato; Soldato,fanteria. Marinelli Guido Ercole; Tenente complemento, bersaglieri. Oliva Romeo; Comandante sommergibilista. Pannunzio Antonio; Caporale maggiore, 17° fanteria. Sabelli Raffaele. Soldato. Sammartino Dott. Francesco; Sottotenente medico, fanteria. Sammartino Don Nicola; Cappellano, 17° fanteria: (N.3 Medaglie di Bronzo).
Encomi solenni: Sammartino Francesco; Sergente, 26° Regg.to fanteria. Di Pietro Nicola; 2° Regg.to alpini-battaglione Saluzzo. Sammartino Don Michelino; Cappellano, 34° artiglieria da campagna. Sammartino Don Nicola, Tenente, Cappellano 17° fanteria.
Orfani – Gli orfani accertati in Agnone nel 1919 furono 98. Non vennero contati i figli dei dispersi, perché questi non erano tutti ufficialmente accertati.
Prigionieri – I prigionieri italiani furono 600.000, catturati nel corso della guerra. Nei campi di concentramento soffrirono la fame, il freddo, i maltrattamenti e molti morirono per malattie. Durissime erano le condizioni di vita; scarsa era l’alimentazione e precarie le condizioni igieniche. Erano sottoposti a forme di vera e propria tortura e umiliazione. Tra i campi uno tristemente famoso era quello di Mauthausen con 120.000 prigionieri. Quì fu prigioniero anche il medico agnonese, Francescantonio Michele Daniele. Nel 1919 ritorna negli Stati Uniti, dove si era trasferito prima della guerra, e scrisse il libro “Calvario di Guerra”, il suo diario di prigionia. E’ una rara descrizione analitica e precisa, del trattamento brutale inflitto ai prigionieri italiani.
Monumento ai caduti – Il 14 agosto 1927 viene inaugurato il monumento ai Caduti realizzato dal prof. Giuseppe Guastalla del “Regio Istituto Superiore di Belle Arti”, Roma. Agnone fece così il suo dovere per i suoi figli e per i posteri nel ricordo del loro sacrificio. Il significato del monumento è Sacrificio (gruppo dei soldati) e Vittoria (la Vittoria senza ali con elmo Sannita e scudo con Medusa che pianta l’insegna di Roma “S.P.Q.R.” sui confini dell’Italia; è la Nike aptera con tempio e statua accanto al Partenone sull’Acropoli di Atene). Il monumento ricorda e celebra gli Eroi agnonesi di tutte le guerre fino alla liberazione.
Convegno – Oggi 4 novembre, alle ore 17,00 in Agnone, nella sala consiliare di palazzo S.Francesco, la sezione di Agnone dell’Archeoclub d’Italia: F.S. Cremonese; il Rotary club Agnone, il Comune di Agnone, organizzano un convegno commemorativo in occasione dei cento anni della fine della prima guerra mondiale. Introduce e coordina il dott. Nicandro Pilla (Pres. Rotary Club Agnone); saluti del vice sindaco di Agnone, Linda Marcovecchio. I relatori che interverranno sono il prof. Giuseppe Pardini, professore di Storia Contemporanea dell’Unimol e Mauro Salzano, presidente dell’Archeoclub-Agnone
PUBBLICAZIONE: Per l’occasione Mauro Salzano, ha realizzato una pubblicazione dal titolo “Agnone nella prima Guerra mondiale”. Un volume ricco di foto inedite (archivio Archeoclub-sez. di Agnone), di Agnonesi decorati e di vita vissuta al fronte.
M.S.