PIANE D’ARCHI – «Le azioni messe in campo dalla Polizia provinciale, che conta pochissimi uomini, si sono rivelate fino a questo punto inefficaci. Rilancio la proposta di una forte mobilitazione che coinvolga tutti i sindaci, ma anche le altre Regioni d’Italia alle prese con il problema dell’elevato numero di cinghiali. Una “marcia su Roma” davanti alla sede dei Ministeri competenti, perché è del tutto evidente che sia noi Comuni, che le Province e le stesse Regioni sono impotenti rispetto a questa pressante problematica».
Chiaro oltre ogni possibile fraintendimento il sindaco di Atessa, Giulio Borrelli, intervenuto ieri a Piane d’Archi al convegno sui cinghiali e sulla filiera selvatica organizzato dall’associazione di cuochi “Custode della Tradizione“. Il primo cittadino atessano, tra i firmatari, nei mesi scorsi, insieme ad altri cinquanta sindaci, di una ordinanza di abbattimento di cinghiali nei pressi dei centri abitati subito cassata dall’allora Prefetto Corona, è andato diritto al nocciolo della questione: «Con gli strumenti in nostro possesso allo stato attuale non siamo in grado di arginare il fenomeno del proliferare indisturbato dei cinghiali. Tra l’altro, per via della recente decisione della Corte costituzionale che ha bloccato il selecontrollo, nei prossimi mesi la situazione non potrà che peggiorare. L’unica via percorribile è quella di modificare la legge sulla caccia, la ormai datata 157, per poter così ampliare il periodo di caccia fino a sei mesi. Mobilitiamoci, tutti i sindaci d’Italia, perché si tratta di una problematica generalizzata in tutto lo Stivale, e andiamo a manifestare davanti al Ministero dell’Ambiente a Roma e davanti alla sede dell’Ispra». E proprio in merito all’Ispra il sindaco ha ricordato che l’ex assessore regionale alla Caccia, Dino Pepe, aveva recepito la proposta dei sindaci, cioè quella di introdurre la tecnica della “mini braccata” tra le azioni di controllo e contenimento della specie invasiva. «L’assessore Pepe aveva stilato anche una bozza, che però si è scontrato con il veto posto dall’Ispra». «Non possiamo continuare ad infrangerci contro questo muro di gomma, – ha chiuso il sindaco – perché noi dobbiamo dare risposte concrete ai cittadini, agli auotomobilisti e agli agricoltori alle prese tutti i giorni con i danni e il pericolo oggettivo rappresentato dalla presenza massiccia di cinghiali sul territorio».
Francesco Bottone
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