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  • Accoglienza migranti, ad Agnone via alla dismissione delle strutture private

    AGNONE – Il sindaco Lorenzo Marovecchio (nella foto a sinistra) si è sempre lagnato dell’alto numero di migrati nella cittadina altomolisana. Presenze superiori di gran lunga alle 160 unità contando gli ‘ospiti’ dello Sprar (Comunale) e Cas (Privato). Una situazione che il sindaco di Agnone ha voluto portare all’attenzione del Ministero degli Interni e degli organi istituzionali. Una nota con la quale il primo cittadino temeva e stigmatizzava anche la possibilità di vedere aumentare il numero dei migranti da parte di altri privati ad Agnone. Ebbene proprio ieri Camilla Orlandi, Responsabile del Dipartimento per l’Integrazione e l’Accoglienza, gestione dell’Immigrazione  ha comunicato a Marcovecchio la “non opportunità che sul territorio del Comune di Agnone vengano attivati nuovi posti di accoglienza” e che “seppure gradualmente, si procederà ad una riduzione, fino a completa dismissione, delle strutture CAS”. Una notizia accolta con soddisfazione dal sindaco di Agnone che aveva inviato la richiesta di vaglio della situazione dei richiedenti asilo di Agnone al Ministero dell’Interno.

    “Abbiamo diffusamente trattato in sede di Cabina di Regia ANCI–Ministero dell’Interno, alla presenza della Prefetta Daniela Parisi, la situazione del Suo Comune –scrive Camilla Orlandi- E’ stato verificato che il Suo Comune risulta sede di progetto Sprar, seppure per un numero leggermente inferiore alla quota individuata dal Piano di Ripartizione nazionale, ma che al contempo sussistono ancora sul Suo territorio, nonostante la Prefettura abbia nelle settimane scorse avviato una prima riduzione delle presenze, strutture di accoglienza afferenti alla Prefettura che portano le presenze sul Comune di Agnone ampiamente al di sopra della predetta quota. Ciò considerato –sottolinea ancora nella nota la Responsabile del Dipartimento per l’integrazione e l’accoglienza, gestione dell’immigrazione- in Cabina di Regia si è concordato in merito alla non opportunità che sul territorio del Comune di Agnone vengano attivati nuovi posti di accoglienza ma che al contrario, seppure gradualmente, si proceda ad una riduzione, fino a completa dismissione, delle strutture CAS, al fine di permettere al Comune di procedere, con altrettanta gradualità, ad aumento dei posti SPRAR fino alla copertura della quota prevista dal Piano di Ripartizione”.

    “Siamo riusciti a mettere uno stop a chi voleva Agnone come rifugio incondizionato per i migranti -ha commentato a caldo Marcovecchio- Siamo riusciti ad evitare che i migranti fossero solamente business per pochi. Si azzererà dunque il numero dei profughi ospitati nei Cas. Questo volevamo. Le parole, quelle superflue, le lasciamo a chi pensa che eravamo distratti sul problema oppure tanto superficiali da non consideralo proprio. Ora provvederemo anche a rendere utili per la società civile gli ospiti che rimarranno e che non possono restare inattivi per giornate intere”.

    Vi.La. 

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