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  • Celenza, il “serpentone” nero che striscia nel centro storico

    CELENZA SUL TRIGNO – Pubblichiamo, di seguito, stralci della lettera aperta di Antonio Cieri di Celenza sul Trigno, indirizzata al sindaco Walter Di Laudo.

    AL SINDACO DEL COMUNE DI
    CELENZA SUL TRIGNO (CH)

    OGGETTO: Celenza, asfalto nero al posto del porfido nel centro storico. Dubbi tecnico-amministrativi.senza asfalto

    Domanda: si poteva salvare almeno la parte terminale storica del Corso e “l’Aridonica”, attuale Piazza Mazzini, con disponibilità finanziaria all’interno del quadro economico del progetto principale, alla luce della perizia di assestamento e dello stato finale e certificato di regolare esecuzione?

    Si poteva salvare la pavimentazione in porfido?
    La mancanza delle ordinarie manutenzioni durante l’amministrazione di Andrea Venosini (a sinistra in foto, ndr) ha determinato danni alla struttura stradale della pavimentazione con porfido. Il progetto di sostituzione del porfido con asfalto deliberato e approvato durante l’amministrazione Venosini (che ha realizzato il primo tratto a monte) ha trovato applicazione da parte del commissario prefettizio, male informato sulla stabilità del sottofondo in cemento. venosini fascia

    Non realizzando il serpentone nero nella “Aridonica”, ora Piazza Mazzini, constatato che la maggior parte del sottofondo in cemento non era dissestato, così in tutto il Corso, come fatto credere al commissario, si sarebbe ottenuta altra e rilevante economia, sempre all’interno della spesa del progetto principale, a fronte della rimessa in opera dei mattoni di porfido (con gara o estensione di incarico a ribasso per il nuovo prezzo). E invece il paese si ritrova un serpentone di asfalto e mattoni depositati e inutilizzati a cielo aperto nei pressi di Piazza del Popolo.
    Quindi, a mio modesto parere, pongo questa semplice domanda alla quale possono dare pubblica risposta di trasparenza sia l’ufficio tecnico, sia il progettista e direttore dei lavori sia il segretario comunale D’Ambrosio per le loro competenze: vi erano concrete disponibilità finanziarie per salvare il porfido in Piazza Mazzini? Vi era possibilità di applicare l’IVA al 10% e non al 22%, come in precedenza, ed usufruire delle economie a vantaggio dell’Ente?walter

    Ma la beffa ed il danno di immagine del paese alla storicità di Piazza Mazzini, a mio parere e di molti, rimangono, come rimangono per tutto il serpentone nero dell’intero Corso, dall’incrocio di Via Rinascita al Largo Sebastiano Preta.

    Celenza sul Trigno, 1 agosto 2016

    Firmato Geom. Antonio Cieri

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