In merito alla questione del prelievo venatorio della starna sul territorio dell’Atc Vastese, riceviamo da Federcaccia Chieti e pubblichiamo la seguente nota.
Ci lascerebbero perplessi le dichiarazioni del presidente provinciale dell’Arcicaccia Chieti, Angelo Pessolano, se solo non conoscessimo la sua conclamata coerenza già dimostrata in passato nei suoi numerosi anni all’interno del Comitato di gestione dell’A.T.C. Vastese come rappresentante ed esponente della F.I.P.S.A.S. (Federazione Italiana Pesca Sportiva e Attività Subacquee). Difatti, nella seduta del Coges di venerdì 30 settembre, il piano di prelievo starna che lui contesta è stato approvato all’unanimità con anche il suo voto favorevole. A questo punto ci chiediamo se il Pessolano abbia problemi di memoria oppure, come da noi sospettato, di coerenza. Il cosiddetto piano starna quest’anno prevede un numero di capi da abbattere inferiore rispetto agli anni passati, a fronte di un numero di capi immessi anch’esso inferiore. La metodologia usata per il calcolo dei capi da abbattere è la stessa degli anni passati; quest’anno, però, in maniera cautelativa, si è scelto un numero di capi da abbattere ancora inferiore proprio per preservare la delicata popolazione esistente in modo da poter creare un numero autoriproducente e stabile nel tempo. Inoltre, quest’anno, i cacciatori sono stati ligi al dovere ed hanno comunicato tempestivamente i capi abbattuti. Nella stagione venatoria passata, ad esempio, era stato comunicato l’abbattimento di 50 capi alla fine della stagione venatoria. Quest’anno, il medesimo numero, per l’esattezza 58 capi, sono stati comunicati a pochi giorni dall’apertura della stagione, segno, questo, che da un lato le starne erano ben presenti sul territorio, dall’altro si ripete che i cacciatori hanno comunicato adeguatamente gli abbattimenti. È alquanto insolito contestare un piano di prelievo (da lui approvato) elaborato e firmato da un tecnico faunistico e che non abbia subito alcuna contestazione dagli uffici regionali. Vorremmo inoltre ricordare a Pessolano che proprio in virtù dei soldi spesi in passato senza aver ottenuto alcun risultato, codesto A.T.C. deve intraprendere, a nostro avviso, un percorso gestionale che possa portare a risultati tangibili nel lungo periodo. Tali risultati passano attraverso una oculata gestione che include anche periodi e numeri di abbattimento ridotti. Quanto asserito da Pessolano risulta essere anacronistico e non in linea con le direttive del nuovo piano faunistico oltre che dannoso per la sopravvivenza di questa delicata quanto da noi amata specie.
Federcaccia Chieti