“La notizia dell’ennesimo incidente accaduto ieri in Val di Sangro con feriti gravi a causa dell’improvviso attraversamento della carreggiata stradale di alcuni cinghiali ripropone con forza la necessità ed urgenza d’interventi straordinari atti a contenere sistematicamente il numero di questi ungulati diventati pericolosi non solo per i danni crescenti e sistematici alle produzioni agricole ma anche per l’incolumità delle persone” così commenta il presidente della Copagri Abruzzo, Camillo D’Amico, (primo da sinistra in foto, ndr) dopo il grave episodio accaduto ieri mattina tra i comuni di Archi e Bomba sulla statale 652.
“Nella partecipata iniziativa regionale che abbiamo promosso lo scorso 5 Agosto a Pollutri presso la sala riunioni del bosco di San Venanzio abbiamo sollecitato la rRgione a non fermarsi al lodevole ma insufficiente inserimento nel calendario venatorio 2016 della caccia con il metodo del selecontrollo ma di andare oltre anche prevedendo vigilati abbattimenti all’interno delle aree di riserva, dove maggiormente si annidano questi ungulati, e d’istituire al più presto un tavolo permanente con tutti gli attori della filiera così da mettere a regime più iniziative incisive ma anche perché nessuno possa più chiamarsi fuori da questa sfida che va vinta al più presto” continua D’Amico, che poi conclude: “Ribadiamo con forza la necessità che sia il comparto agricolo nel suo insieme la principale preoccupazione di tutti ma condividiamo chi asserisce che la vita di una persona vale molto, parecchio di più di quella di un cinghiale o di qualsiasi altro animale selvatico.”