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  • Da Roma per difendere l’ospedale ‘San Francesco Caracciolo’ di Agnone

    ROMA  – E’ sicuramente una bella storia! Una storia che non si è mai vista e anche per questo davvero tanto originale quanto accorata e struggente, quasi senza speranza verrebbe da dire (vista la determinazione con cui vengono portati i tagli indiscriminati nella Sanità italiana). E’ una storia comunque da tentare, da vivere e poi da tramandare ai nipotini pure perché ha un grande valore generazionale e di testimonianza civile.

    Infatti, un gruppo di coraggiosi tassisti di Roma, originari di una zona montagnosa e assai disagiata di confine del Molise e dell’Abruzzo, nell’Italia centrale a 250 km dalla Capitale, hanno deciso di andare a sfilare con le loro macchine bianche da Roma, dove vivono e lavorano, ad Agnone, in Alto Molise, dove ha sede un piccolo ma già efficientissimo ospedale che i tagli governativi e regionali stanno facendo piano piano morire. Eppure questo è l’ospedale dei loro anziani genitori, degli altri familiari e degli amici, punto di riferimento persino per alcune eccellenze. Questi tassisti romani dalle origini abruzzesi-molisane si sentirebbero più tranquilli se funzionasse ancora questa pur piccola struttura sanitaria utile a qualsiasi occorrenza per cure mediche continue o come primo soccorso H24.

    arnaldo

    Tonino Schiappoli e Arnaldo Sabelli (nella foto), tassisti romani di lunga data (uno originario di Villacanale e l’altro di Poggio Sannita, due paesi altomolisani), hanno prima costituito il “Gruppo tassisti di Roma per il territorio e per l’ospedale interregionale di Agnone” e poi hanno convinto almeno un centinaio di loro colleghi romani a fare sentire la loro preoccupazione (e il loro clacson, è proprio il caso di dire) direttamente sul territorio delle loro origini per lanciare un accorato appello alle autorità nazionali e regionali a favore del presidio ospedaliero “San Francesco Caracciolo” che, in pratica, continua ad essere un ospedale interregionale, utilizzato quotidianamente dalle popolazioni abruzzesi dell’Alto Vastese e da quelle dell’Alto Molise, un comprensorio omogeneo di montagne dove l’inverno non scherza con abbondanti nevicate e bufere proverbiali (undici mesi di freddo e uno di fresco, dicono qui).

    Così, il prossimo 9 maggio, sabato mattina, oltre 100 taxi sfileranno per il corso di Agnone, dopo essere passati in silenzioso ossequio proprio davanti alla struttura ospedaliera per poi radunarsi in Piazza dell’Unità d’Italia dove prenderanno la parola i promotori, i sindaci del territorio interessato molisano-abruzzese, il presidente dell’ANCI Molise, avv. Pompilio Sciulli, e il Vescovo della locale diocesi di Trivento, mons. Domenico Scotti.

    Riusciranno questi nostri umili ma tenaci eroi a salvare l’ospedale dei loro genitori?… “Non possiamo non tentare” ci dicono Schiappoli e Sabelli, i quali, appoggiati da numerose associazioni locali, sono decisi a continuare questa nobile lotta generazionale. Infatti hanno in programma un’atra manifestazione: fare sfilare numerose auto d’epoca domenica pomeriggio 16 agosto 2015 sempre qui in Agnone e sempre con lo scopo di tentare di contribuire a salvare il piccolo ospedale, che nei decenni ha dimostrato di essere efficiente ed anche economicamente in attivo (cosa assai rara nella Sanità italiana). Come mai viene tagliata una struttura che è sempre stata in attivo? – si chiedono in molti … Quante vale la vita tra queste montagne, senza un riferimento socio-sanitario che garantisca almeno le emergenze e le cure più gestibili, specialmente per gli anziani che sono il 60% della popolazione poiché i giovani sono per le vie d’Italia e del mondo per guadagnarsi da vivere?… In Italia la Giustizia (forse) è uguale per tutti, ma il diritto alla salute no!

     Domenico Lanciano 

     

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