Nel quarantesimo anniversario dalla morte di don Raimondo Viale, viceparroco di Borgo San Dalmazzo, presso il palazzo comunale della cittadina in provincia di Cuneo, l’amministrazione borgarina, rappresentata dalla sindaca Roberta Robbione e dall’assessora alla Cultura Michela Galvagno, ha incontrato una delegazione molisana guidata da Michela Cerbaso, consigliera comunale di Agnone, e Davide Tanzj, figlio di Francesco Paolo Tanzj, curatore di una importante ricerca sui campi di concentramento in Molise e sui confinati politici ad Agnone.
Al tavolo dei lavori ha partecipato l’Anpi nazionale, rappresentata da Michele Petraroia, l’Anpi Molise, nella persona di Loreto Tizzani, una delegazione dell’Anpi locale – tra cui la famiglia del partigiano e artista di origine molisana Basso Sciarretta – guidata dalla vicepresidente del comitato provinciale e presidente della sezione di Borgo San Dalmazzo e Valli, Maddalena Forneris; per la parte cuneese, presenti inoltre il direttore dell’Istituto Storico della Resistenza, Gigi Garelli, l’esperto di storia locale e conoscitore di don Viale, Mauro Fantino, il parroco di Borgo, don Mariano Bernardi. Al centro dell’incontro la figura del ‘prete giusto’.
“Don Viale – ha detto lo storico Garelli – rappresenta l’antifascismo coltivato per anni e pagato duramente in prima persona”.
Allo scoppio della Seconda guerra mondiale don Viale critica apertamente la scelta di Mussolini di partecipare al conflitto e per questo sconta 15 mesi di confino fascista proprio ad Agnone. La sua storia oggi collega idealmente le due città.
“Partendo dal suo esempio – ha rimarcato Petraroia -, l’Anpi auspica l’avvio di una collaborazione tra Borgo e Agnone”.
Progetto di collaborazione che, negli intendimenti espressi dalle due Amministrazioni, sfocerà in un protocollo d’intesa dedicato; in prospettiva coinvolgerà anche il mondo della scuola, già impegnato in entrambe le realtà territoriali sui temi dell’antifascismo e della Shoah. L’incontro si è concluso con la visita della delegazione molisana al Sacrario Partigiano presso il cimitero cittadino; a seguire la visita a MEMO4345 e al Memoriale della Deportazione.
Infine dal professor Tanzj la proposta di intestare a don Raimondo Viale lo slargo antistante il convento di San Bernardino, che dal 1941 al 1943 fu sede di un campo di concentramento.