Il gestore del depuratore urbano di un comune ricadente con il proprio territorio nella riserva MaB (Man and Biosphere) dell’UNESCO denominata “Collemeluccio-Montedimezzo-Alto Molise”, un’area protetta di rilevanza mondiale grazie al patrimonio naturalistico e antropologico di inestimabile valore che la caratterizza, è stato deferito alla Procura della Repubblica presso il tribunale di Isernia dai carabinieri forestali della Stazione di Carovilli (IS) che ha competenza territoriale anche sui comuni di Chiauci, Pescolanciano e Roccasicura.
I controlli dei carabinieri forestali hanno consentito, infatti, di accertare alcune irregolarità. I fanghi derivanti dai processi depurativi giacevano in grandi quantità sul letto di essiccamento da più di un anno, senza che venissero smaltiti. Si tratta, in pratica, di un deposito incontrollato di rifiuti che rappresenta un concreto pericolo di inquinamento per i suoli e le falde acquifere dell’area, punito penalmente con l’arresto da tre mesi a un anno o con l’ammenda da duemilaseicento a ventiseimila euro.
Gli accurati controlli documentali svolti dai militari hanno anche messo in luce che il registro di carico e scarico dei rifiuti non era aggiornato poiché non venivano annotate alcune operazioni. Oltre che incorrere in un procedimento penale, per questa violazione amministrativa, il gestore del depuratore dovrà pagare anche un multa superiore ai duemila euro.
Dal Comando Gruppo Carabinieri Forestale di Isernia fanno sapere che nel 2020 i controllo sulla corretta gestione dei depuratori urbani e industriali sarà un settore che avrà la priorità, con la finalità di tutelare e preservare suoli e corpi idrici naturali dall’inquinamento.
Fanghi del depuratore non smaltiti in Alto Molise, denunciato il gestore
Sostieni la stampa libera, anche con 1 euro.