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  • Fine vita, l’onorevole Amato: «Quella di don Fangio una crociata fuori luogo»

    Fine vita, l’onorevole Amato: «Quella di don Mario Fangio una crociata fuori luogo».

    La parlamentare e medico replica alla provocazione lanciata dal parroco di Carovilli. Il sacerdote si è detto pronto a far risuonare le campane a lutto in caso di approvazione della legge sul fine vita.

    «Quindi se una persona è in grado di intendere e di volere, secondo questa visione, non può dire la propria. – argomenta la parlamentare del Pd, Maria Amato – Forse chi parla non considera che prima di ogni atto sanitario al paziente viene richiesto di firmare un documento che si chiama consenso informato e che nel corso di questi anni più volte la Corte Costituzionale si è espressa in tal senso. E lo Stato è laico. Chi ha la grazia della fede, viva le sue scelte in coerenza con la sua fede, ma non pretenda di imporre agli altri il proprio credo e le proprie scelte sul fine vita. La legge sulle DAT in sostanza dice quest : art 1 consenso informato- il medico ha il dovere di informare, il paziente maggiorenne e in grado di agire, sceglie se accettare, rifiutare, rinunciare a un trattamento sanitario. Il medico ha il dovere di rispettarlo. Se la sopensione mette a rischio la vita il medico lo deve spiegare con cura, può se il paziente lo accetta attivare il sostegno psicologico. Il paziente non può pretendere trattamenti non leciti (eutanasia e suicidio assistito non sono leciti) né trattamenti non scientificamente supportati (es veleno dello scorpione). Lo Stato ha il dovere del non abbandono. Art 2 incapaci e minori si fa riferimento alla normativa vigente nell’interesse della salute e del benessere della persona. Art 3- DAT si può decidere di scrivere un documento che indichi desideri e orientamenti della persona qualora si trovi nelle condizioni di non poter comunicare, nomina un fiduciario. Qualora ci si trovi in una situazione per cui il medico rilevi incongruenze tra lo stato di salute e i desideri espressi, ne parla con il fiduciario, qualora restino le incongruenze, si rivolge al giudice. Sul fine vita – aggiunge il medico e parlamentare – verrà aggiunto un articolo ad hoc che tuteli il malato, che potenzi il sistema delle cure palliative. Un consiglio di approfondimento: il manuale per operatori sanitari aggiornato di recente e in vendita nella libreria vaticana in cui si dice che il morente ha diritto di rifiutare le cure quando troppo gravose, che la sedazione palliativa profonda di fronte a un sintomo refrattario va fatta. Magari anche rileggere gli scritti del Cardinal Martini su questo argomento».

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