I problemi dell’agricoltura molisana non si fermano ai danni da fauna selvatica o alla eccessiva burocrazia o semplicemente alle calamità naturali; a tutto ciò va aggiunto anche il triste fenomeno dei furti in campagna. Non è la prima volta che Coldiretti Molise lancia l’allarme su questo grave problema che sta pericolosamente prendendo piede anche in regione. Nonostante l’impegno delle forze dell’ordine che, pur nelle difficoltà operative, sono riuscite anche di recente a ritrovare dei mezzi rubati, la situazione desta grande preoccupazione fra gli imprenditori agricoli e zootecnici.
I furti si verificano prevalentemente nell’area del Basso Molise e non riguardano solo i trattori ma anche tutte le attrezzature che gli imprenditori utilizzano ogni giorno nello svolgimento del proprio lavoro, mettendo spesso in ginocchio le aziende che li subiscono.
Stando a quanto notato dagli agricoltori, emerge che l’area più a rischio è quella bassomolisana, compresa tra vari centri fra cui Montenero di Bisaccia, Ururi, San Martino in Pensilis, Campomarino e Montecilfone. I ladri dopo aver messo a segno i furti in quest’area si dirigono verso la vicinissima Puglia dove dei mezzi si perde ogni traccia. L’arteria più utilizzata per raggiungere rapidamente la provincia di Foggia sarebbe la Fondovalle Sinarca, oltre ovviamente ad altre strade secondarie che consentono ai malviventi di far perdere rapidamente le loro tracce.
“Per questo – osserva il delegato confederale di Coldiretti Molise, Giuseppe Spinelli – sarebbe auspicabile un potenziamento, da parte delle forze dell’ordine, del controllo di queste arterie, al fine di scoraggiare i malviventi e indurli a desistere dall’intento di mettere a segno furti. Purtroppo – spiega il direttore di Coldiretti Molise, Aniello Ascolese – nelle campagne la criminalità organizzata può contare su un tessuto sociale e su condizioni di isolamento che rendono più agevole la messa a segno di furti. Molti dei nostri imprenditori, specie del Basso Molise , infatti, non abitano nelle immediate vicinanze delle loro aziende ma risiedono nei vicini centri abitati, distanti anche vari chilometri. Una circostanza, questa – sottolinea Ascolese – che, pur con l’ausilio di sofisticati antifurti, favorisce i raid notturni a loro danno”.
“Per questo – conclude Spinelli – secondo Coldiretti è necessario lavorare, associazioni, imprenditori ed istituzioni, per il superamento della situazione di isolamento, invertendo la tendenza allo smantellamento dei presidi sociali e delle forze di sicurezza, ma anche prevedendo un maggiore controllo delle arterie viarie e predisponendo l’utilizzo di nuove tecnologie per il controllo delle aziende e del territorio”.
Per questo Coldiretti è anche fortemente impegnata nell’azione di sensibilizzazione dei propri associati affinché ogni episodio delittuoso a danno delle imprese venga prontamente denunciato alle forze dell’ordine che in tal modo possono intervenire rapidamente nei confronti dei malviventi.