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  • Incendi, Coldiretti: “Stop a speculazioni su terreni bruciati e sostegno a imprenditori”

    Ogni rogo costa agli italiani oltre diecimila euro all’ettaro, fra spese immediate per lo spegnimento e la bonifica e quelle a lungo termine sulla ricostituzione dei sistemi ambientali ed economici delle aree devastate, in un arco di tempo che raggiunge i 15 anni. Ad affermarlo è la Coldiretti che, in questa estate segnata da un aumento degli incendi pari al 256% rispetto all’estate dello scorso anno, chiede alle Istituzioni di procedere rapidamente alla stima dei danni per attivare misure di sostegno a beneficio degli agricoltori e allevatori danneggiati.

    “E’ necessario attivare subito un piano di ricostruzione e di aiuti economici per le aziende agricole e per gli allevamenti danneggiati dagli incendi – afferma il Delegato Confederale di Coldiretti Molise, Giuseppe Spinelli – C’è bisogno che la Regione, in stretto coordinamento con il Ministero delle Politiche Agricole, effettui una ricognizione dei danni sul territorio individuando le aree colpite e prevedendo ristori per le perdite subite dagli agricoltori e dagli allevatori che in molti casi rischiano di non poter proseguire la loro attività anche per mancanza di liquidità”.

    “In particolare nelle aree colpite dagli incendi (per i cui danni Coldiretti Molise ha già chiesto al Presidente della Regione, Donato Toma, di dichiarare lo “stato di calamità naturale”) dove si trovano aziende zootecniche – spiega il Direttore regionale di Coldiretti, Aniello Ascolese – ampi pascoli sono stati raggiunti dalle fiamme tanto da non poter essere più fruibili, almeno per quest’anno. Ciò comporta da subito un aggravio di costi per l’acquisto di foraggio, indispensabile per alimentare gli animali; spese aggiuntive che vanno a sommarsi all’aumento generalizzato dei costi di produzione che abbiamo da tempo denunciato”. Per questo Coldiretti chiede un’azione immediata, in regime de minimis, al fine di garantire un primo intervento di emergenza con procedure semplificate”.

    Per quanto riguarda, invece, il patrimonio boschivo andato in fumo, Coldiretti ritiene che servono interventi massicci, attuabili anche con i fondi del PNRR, così come è fortemente e auspicabile l’attivazione immediata delle misure previste dai Psr (Piani di sviluppo rurale) regionali. Considerato che 6 roghi su 10 in Italia sono di origine dolosa, contro le speculazioni sull’uso dei terreni distrutti dalle fiamme, secondo la Coldiretti è fondamentale inasprire ulteriormente le disposizioni dell’articolo 10 della legge 353/2000, portando da 15 a 20 anni il divieto di cambio di destinazione d’uso delle aree boschive e dei pascoli percorsi dal fuoco, estendendo tale norma anche ai terreni agricoli.

    Una modifica della norma che risulterebbe utile anche a combattere la diffusione selvaggia di parchi fotovoltaici a terra contro il cui proliferare Coldiretti Giovani Impresa ha lanciato, in tutta Italia, la petizione “Sì all’energia rinnovabile senza consumo di suolo agricolo”: un’azione forte per chiedere alle Istituzioni di investire nelle fonti alternative di energia senza dimenticare il ruolo fondamentale dell’agricoltura e la bellezza unica dei nostri territori, che andrebbero compromessi senza una programmazione territoriale di tale di tipologia di impianti.

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