All’esito di interventi congiunti e tempestive indagini, i Carabinieri del N.O.R. Sezione Operativa della Compagnia di Termoli (CB) e personale del locale Commissariato di P.S. hanno tratto in arresto un 37enne residente del luogo, già noto poiché titolare di numerosi precedenti penali e/o di polizia. Lo stesso, nella circostanza, si rendeva responsabile dei reati di tentato omicidio (artt. 56 e 575 c.p.) e porto di armi od oggetti atti ad offendere (art. 4 L. 110/1975).
Intorno alle ore tre del 26 u.s. lo stesso, nel corso di un alterco per motivi ancora da accertare avvenuto in questo centro presso l’abitazione di un 31enne, anch’egli con diversi precedenti penali e/o di polizia a carico, utilizzando dei coltelli colpiva quest’ultimo all’addome, al capo e ad una mano, dandosi poi alla fuga a bordo di uno scooter.
Diverse le segnalazioni telefoniche pervenute sia alla Compagnia Carabinieri di Termoli (CB) che al locale Commissariato, tanto da privati quanto da parte di personale del Pronto Soccorso del nosocomio del luogo, dove la vittima si era recata per le cure del caso. Le indagini, immediatamente avviate, consentivano agli operanti di ricostruire la dinamica del grave evento delittuoso, identificare l’autore materiale del reato e rintracciarlo in questo Centro.
La vittima, accertate le lesioni riportate, veniva sottoposta d’urgenza ad operazione chirurgica presso il locale Ospedale “San Timoteo”, giudicata al momento non in pericolo di vita ed ivi ricoverata.
Sul luogo dell’evento in questione venivano rinvenuti i due coltelli da cucina di grosse dimensioni usati durante l’azione delittuosa, che unitamente agli indumenti dell’aggressore e della vittima con evidenti tracce ematiche venivano sottoposti a sequestro.
Il 37enne invece, appurate le sue responsabilità in relazione alle fattispecie di reato per cui si procede, veniva tratto in arresto e tradotto presso la casa circondariale di Larino (CB). Nel corso della successiva udienza dinanzi al competente Giudice per le Indagini Preliminari, come richiesto dal Pubblico Ministero, l’arresto veniva opportunamente convalidato poiché legittimamente effettuato e, a carico dell’uomo, veniva confermata la custodia in carcere.