«Il governatore Donato Toma, insieme a tutta la Giunta, ha nominato, per la gestione dell’azienda speciale Molise Acque, un suo attuale collaboratore, Giuseppe Santone: costo dell’operazione, 80mila euro».
Questo si legge il una nota del Movimento 5 Stelle del Molise inviata alla nostra redazione.
Con delibera numero 116 del 12 aprile scorso, Toma prende atto delle dimissioni dell’ormai ex Commissario straordinario Massimo Pillarella, e nomina Giuseppe Santone Presidente del Consiglio di amministrazione dell’Azienda speciale ‘Molise Acque’.
«Da ormai quattro anni manca la nomina del Cda dell’azienda e il nuovo incaricato opererà da “Commissario straordinario per lo svolgimento di tutte le ordinarie funzioni amministrative, organizzative e gestionali”. – continua il comunicato dei 5 stelle – La delibera stabilisce, per il Commissario designato, un “compenso annuo omnicomprensivo determinato in 80mila euro a carico della Molise Acque pari al compenso di un dirigente di servizio regionale.” Una nomina legittima, certo, ma a che prezzo? Per rispetto dei molisani vogliamo avere certezza che questa nomina sia la migliore possibile, considerando che parliamo di una delle aziende più importanti della Regione. Azienda che si occupa di acqua pubblica e che gestisce milioni di euro all’anno. Santone, che ci piacerebbe capire quale tipo di competenze abbia nel campo, è stato scelto tra una rosa di 46 candidati risultati tutti idonei a ricoprire l’incarico. Chi è Santone? Collaboratore di Toma in campagna elettorale, quando spesso gli faceva da autista, e attuale consigliere in campo amministrativo-gestionale con contratto fino al 15 giugno 2019 e con uno stipendio di 3750 euro al mese. Ci chiediamo come mai Toma, tra 46 idonei, abbia scelto proprio un suo attuale collaboratore che, a meno che non rinunci a una delle due cariche, percepirà un doppio stipendio. Per noi si tratta di una vera e propria anomalia: Toma e gli assessori Vincenzo Niro, Vincenzo Cotugno, Luigi Mazzuto, Nicola Cavaliere e Roberto Di Baggio hanno nominato Santone utilizzando la procedura che si segue per le nomine politiche, ma affidandogli il ruolo di Commissario, figura che invece dovrebbe essere tecnica. Alla luce di tutto questo, il MoVimento 5 Stelle chiede al neo Commissario di rinunciare all’incarico di Consigliere del Governatore e di poter vedere presto il piano industriale di sviluppo, con obiettivi realistici e indicatori misurabili, per capire quale ricetta ha in mente per riportare in auge la Molise Acque. Chiediamo inoltre al Presidente del Consiglio regionale, Salvatore Micone, di accelerare sulla nomina dei due componenti del CdA per ridare a Molise Acque piena operatività e per evitare quello che, altrimenti, rischia di rivelarsi soltanto uno spreco di denaro pubblico. A tal proposito, interverremo nel documento di finanza regionale per rimettere al centro gli interessi dei cittadini e dell’Azienda che gestisce un bene primario come l’acqua pubblica. Il quadro è chiaro: Toma e la sua Giunta scaricano le responsabilità di questo provvedimento sul Consiglio che “non riesce a trovare un accordo sulle nomine”. Ma la verità è che dentro la maggioranza non trovano l’accordo su come spartirsi le poltrone».