Una lettera al governatore d’Abruzzo, Marco Marsilio e all’assessore alla Caccia, Emanuele Imprudente, per chiedere la sospensione della braccata al cinghiale per motivi di sicurezza legati alla presenza dei due piccoli dell’orsa Amarena. E’ la richiesta formulata da Stefano Orlandini, presidente dell’associazione “Salviamo l’Orso“. Di seguito il testo della missiva:
«Mi rivolgo a Voi perché è di venerdì scorso la lettera che il PNALM ha inviato al competente Ufficio della regione ed all’ATC di Avezzano in cui si chiede la sospensione temporanea delle battute al cinghiale in un’area contigua al territorio del Parco molto frequentata da i due orsacchiotti rimasti orfani di Amarena, l’orsa uccisa a San Benedetto dei Marsi la notte del 31 agosto scorso. I due animali che si stanno preparando al letargo, sono in buone condizioni, il parco facilita l’alimentazione anche chiedendo ad alcuni proprietari di terreni agricoli di non chiudere l’accesso ai frutteti garantendo loro il rimborso a fine stagione di tutti gli eventuali danni subiti, ma il Parco non può impedire che essi spesso sconfinino in aree dove dal primo di novembre è aperta la caccia al cinghiale, un’attività venatoria particolarmente invasivea e che pone un grave rischio alla loro incolumità».
«Dopo due mesi di monitoraggi attivi da parte dei guardia parco e dei Carabinieri forestali ed a cui hanno contribuito tanti volontari e persone comuni, ci troviamo di fronte un bivio, far finta che le attività di caccia non arrechino disturbo ai giovani orsi e non ne riducano le possibilità di arrivare al letargo, oppure sospendere le battute in un’area veramente limitata almeno fino a che i due animali non si ritirino in tana per l’inverno. – continua Orlandini – Noi, e la stragrande maggioranza degli abruzzesi, crediamo che non ci debbano essere dubbi su quale sia la strada da seguire e crediamo che anche tra i cacciatori tale provvedimento non sarebbe affatto impopolare per alcuni semplici motivi; il primo è la sua temporaneità, il secondo è l’esiguità dell’area interessata all’eventuale stop venatorio ed il terzo che nessuno si augura che un incidente o un problema causato da i cani in battuta (nel migliore dei casi la separazione dei due orsacchiotti ) causi la morte degli orsacchiotti o di uno dei due, tantomeno i cacciatori che sarebbero travolti da una valanga di critiche e di sdegno».
«Al contrario la Regione, quindi sia lei Governatore Marsilio che l’Assessore Imprudente , e l’ATC di Avezzano, che già in altre occasioni ha collaborato con successo con la Riserva del Monte Genzana ed il PNALM nel mitigare i rischi che attività venatoria e addestramento cani ponevano all’orso, ne ricavereste grande consenso e simpatia pubblica alla luce dell’interesse che la vicenda dei cuccioli di Amarena ha suscitato nell’opinione pubblica nazionale e non solo regionale. Per il breve periodo necessario ad evitare inutile rischi ai due orsacchiotti le squadre di cacciatori penalizzate dalla sospensione delle battute di caccia potrebbero sicuramente essere ridistribuite in aree vicine cosi che il sacrificio non ricada esclusivamente su di loro…insomma si chiede comprensione e collaborazione per un caso assolutamente eccezionale. Tra l’altro tutte le maggiori associazioni venatorie nazionali hanno firmato nel 2014 con ISPRA e Ministero un protocollo “Per la tutela dell’orso Marsicano ed una migliore gestione venatoria “ con cui si impegnavano a tener conto della presenza del plantigrado ove questa fosse rilevata nelle aree interessate dalle battute di caccia, misura prevista anche nella gestione delle zone speciali di conservazione (ZSC) o ex siti di importanza comunitaria (SIC) della nostra regione. Riteniamo che tutti gli Abruzzesi debbano questa specie di “risarcimento” alla povera Amarena , lei per i suoi cuccioli ha fatto il massimo , il parco la Regione ed i volontari ad oggi hanno fatto il possibile perchè i piccoli arrivino a primavera prossima pronti a cominciare la loro vita di giovani adulti , resta quindi da fare un ultimo sforzo a cui nessuno si puo sottrarre se il rammarico e lo sdegno dimostrati dagli Abruzzesi e dalla classe politica regionale nei giorni successivi all’uccisione erano sinceri. Ribadendo quindi l’auspicio che la richiesta dell’Ente Parco venga accolta senza indugio Vi ringrazio tutti in anticipo».