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  • Ospedale Caracciolo, Linda Marcovecchio: “La madre di tutte le battaglie”

    AGNONE – “La salvaguardia dell’ospedale Caracciolo sarà la madre di tutte le battaglie capace di  fondere la voce di un intero territorio che lotterà per il diritto alla salute. Il futuro dei territori dell’Alto Molise e Vastese riparte da qui”. Lo ha detto il vice sindaco, Linda Marcovecchio durante l’incontro avuto questa mattina nella sala giunta del Comune di Agnone.

    Alla presenza dei comitati civici, l’ Articolo 32 e Il Cittadino c’è, del gruppo tassisti romani, dell’Associazione Nuova Villacanale, del responsabile della Pastorale sanitaria della diocesi di Trivento, don Francesco Martino, l’assessore comunale alla Sanità, Edmondo Amicarelli, supportato dai colleghi Tonino Scampamorte e Giovanna Gigliozzi, ha spiegato i motivi dell’esposto – denuncia presentato alla Procura della Repubblica di Isernia.

    linda2Siamo stati costretti a rivolgersi alla magistratura ordinaria alla quale chiediamo di accertare eventuali responsabilità – ha esordito Amicarelli – per una serie di motivazioni che vanno dalla soppressione arbitraria di servizi vitali, alla carenza del personale medico ed infermieristico. Non nascondiamo indignazione e rabbia nei confronti di chi vuole vederci morti per consunzione – ha proseguito – ma a questi signori mandiamo a dire che noi andremo fino in fondo per far valere un diritto sancito dalla Costituzione”.

    Attuazione del decreto Balduzzi è quanto chiede a gran voce l’esecutivo Marcovecchio che nei prossimi giorni chiederà un incontro con il procuratore capo di Isernia.

    Intanto i comitati civici nati a salvaguardia dell’ospedale hanno annunciato la partecipazione alla riunione organizzativa dei comitati italiani che si terrà a Roma il 22 luglio prossimo. L’incontro servirà per mettere a punto la grande manifestazione a tutela della sanità nelle aree interne da tenersi nella Capitale a settembre.

    linda3Infine don Francesco Martino, ancora una volta, ha messo nero su bianco l’offerta alla quale l’ospedale “Caracciolo” dovrà rispondere. Si tratta di contenuti da inserire nell’Atto aziendale che sta per essere licenziato. L’Eco ha deciso di riportare integralmente la proposta.

    • La chiarificazione che il Pronto Soccorso di Area Disagiata è un vero pronto soccorso di base con posti di OBI di almeno 3/6 ore, con personale medico dedicato di specialità previsto dal DM 30/01/1998 (Medicina e Chirurgia di Accettazione e d’Urgenza), con supporto di Chirurgia Generale e Anestesiologica H24 assicurate con personale in rotazione collegato all’HUB/SPOKE di riferimento, e di Medicina Generale, assicurata dal personale del reparto previsto di 20 posti letto, con possibilità di appoggio fino al 70% dei posti letto per i pazienti chirurgici trattati in emergenza/urgenza non dimissibili in giornata, con possibilità di chirurgia di elezione in Day e Week surgery, con presenza H24 di laboratorio analisi di base, Radiologia con lettura degli esami a distanza, Emoteca.
    • Per la tutela materno infantile del percorso nascita, è opportuno prevedere presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale di Area Disagiata in collaborazione con il 118, il servizio di emergenza STAM (Servizio di Trasposto Assistito Materno con bimbo in utero) con ambulanza attrezzata per l’occorrenza e pronta disponibilità ostetrico/ginecologica assicurata dal centro HUB di riferimento. Troppi sono i casi annui di donne gravide in difficoltà che al nostro Pronto Soccorso, non trovano risposte immediate.
    • Prevedere, verificata in modo particolare la situazione epidemiologica della popolazione e la sua anzianità media, la presenza aggiuntiva di posti ospedalieri di post acuzie di Lungodegenza Ospedaliera (cod.60). Tale tipologia è previste possibili negli Ospedali di Area Particolarmente Disagiata in considerazione della condizione di disagio per le famiglie dell’area disagiata di assistere i propri cari in realtà molto distanti dai comuni di residenza. Questo in quanto il ruolo del reparto di lungodegenza è quello di trattare pazienti provenienti dai reparti per acuti, particolarmente complessi, ancora instabili da un punto di vista clinico che necessitano ancora di cure e trattamenti intensivi appropriati al fine di una stabilizzazione e/o miglioramento clinico-funzionale e tratta solo pazienti, che necessitano di assistenza infermieristica 24 ore su 24, trasferiti dai reparti per acuzie dell’area ospedaliera di riferimento con la quale si opera in stretto collegamento funzionale/operativo (multidisciplinarietà del trattamento). Tali posti letto possono essere collegati al reparto previsto di Medicina Generale anche attraverso l’organizzazione interna del presidio ospedaliero. La responsabilità settore, infatti, è in capo ad un medico con specialità di area medica.
    • Vista la presenza del Day Surgery con ben 3 posti letto, e la presenza di Unità Operativa Semplice a Valenza Dipartimentale di Oculistica e di Endoscopia, si possono effettuare tutti gli interventi di tale tipologia di Oculistica, Ortopedia, Endoscopia chirurgica della Provincia di Isernia oltre a quelli possibili in Week Surgery e Chirurgia ordinaria in Day Surgery presso le Sale operatorie di Agnone, garantendo la riattivazione della seconda sala operatoria, oggi un deposito, per la quale serve poca spesa, e così sgravare il Veneziale di Isernia da tutti i piccoli interventi e consentire un miglior uso delle risorse.
    • Siccome è previsto il Day Hospital, vi è una condizione ottimale perché alla Medicina Generale rimasta sia data la connotazione aggiuntiva di Centro Hub Regionale per la Reumatologia, anche per la presenza dell’eccellenza del laboratorio analisi dove vi è un avanzata esperienza a livello regionale nel campo dell’immunologia, in quanto il servizio relativo lo consente necessitando di poche risorse aggiuntive, consentendo anche efficaci screening medico-diagnostici in materia di riduzione delle liste di attesa, con vantaggi innegabili per la popolazione non solo regionale.
    • Inoltre, viste le risorse già esistenti, alla stessa Medicina Generale può darsi valenza provinciale per la cura del Diabete Mellito e delle patologie diabetiche a livello ospedaliero, offrendo un riferimento sicuro di cura per la rete regionale.
    • Non va dimenticata l’importanza del Servizio Dialisi di confine, che oggi consta di ben 18 pazienti e ben 4 in lista di attesa, di cui circa un terzo extraregionali abruzzesi : sistemando anche qui la situazione con un secondo medico, e aprendo un secondo turno giornaliero, si può assicurare efficacemente il servizio, consentire ai concittadini altomolisani e altovastesi di poter tornare nella loro terra per le vacanze, visto che ogni anno vi sono circa una decina di richieste, e riaprire l’ambulatorio di nefrologia, migliorando così i servizi.
    • Non va trascurato che la riorganizzazione dell’Ospedale di Area Disagiata così realizzata consente anche il potenziamento del territorio, perché, tramite gli specialisti ospedalieri operanti, si consente di riaprire gli ambulatori territoriali della Casa della Salute qui prevista, e così assicurare cure migliori ed efficaci, invertendo quello che è successo finora: alla chiusura dei servizi ospedalieri è coincisa la scomparsa degli ambulatori territoriali.
    • A livello territoriale, è opportuno garantire la presenza presso l’Ospedale di Area Disagiata del Pediatra di Libera Scelta (PLS) anche con copertura in pronta disponibilità H24, in raccordo con il Pronto Soccorso di Area Disagiata, e il Servizi 118 ivi presente, per la gestione efficace dell’emergenza/urgenza pediatrica, perché i bambini dell’area oggi non sono minimamente tutelati.
    • Il servizio Assistenza Domiciliare Infermieristica (ADI) va esteso giornalmente H12 comprese le domeniche e i giorni festivi, con copertura di tutto il territorio di riferimento dell’Area Disagiata, per consentire le cure a casa e non ingolfare l’ospedale di Area Disagiata con la cronicità gestibile a domicilio o presso le case di riposo.
    • La possibilità di una rete di punti di prelievo dei Presidi Territoriali di Assistenza (PTA)/Case della Salute/Ambulatori comunali collegata con il Laboratorio Analisi dell’Ospedale di Area Disagiata, raggiungibile entro i 60 minuti, compreso il Poliambulatorio di Castiglione Messer Marino, nel quadro dell’accordo di confine.
    • La possibilità chiara, oggi non esplicitamente prevista, per gli esterni di avvalersi del laboratorio analisi di Base dell’Ospedale di Area Disagiata.
    • Prevedere nella pianta organica tutto il personale necessario per far funzionare i servizi così configurati e presentare ai Ministeri Affiancanti le carenze organiche e relativa deroga al blocco del turn over per garantire i LEA.

    “Avviata questa costruzione, ed ottenutola – riprende  Martino –  allora si può parlare anche di costituire, come supporto al pubblico,  stile Ospedale di Sassuolo, una fondazione pubblica-privata con partecipazione dei Comuni dell’area disagiata e dei privati, imprenditori, semplici cittadini, aziende agricole, commerciali, artigianali, che, stipulando accordi con l’Asrem, garantisca con fondi l’ammodernamento tecnologico del presidio, la presenza di personale medico, infermieristico e tecnico e – conclude – le risorse necessarie per il mantenimento degli standard assistenziali così elevati in collaborazione con la Regione Molise, onde avere sufficienti garanzie di stabilità e di sicurezza per noi tutti viventi in questa terra”.

     

     

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