AGNONE – Un movimento civico, spalleggiato dai sindaci, che ha fatto pressione sulla politica regionale e sull’azienda sanitaria strappando il riconoscimento, non solo sulla carta, ma in termini di unità operative riattivate, di ospedale di area disagiata per Atessa. Questo è accaduto appena al di là del confine. Nessuna magia e nessun miracolo, ma solo un territorio, un’intera comunità, con a capo i sindaci appunto, che si è saputa mobilitare a differenza, probabilmente, di quella dell’Alto Molise e dell’Alto Vastese. Sono i fatti a dimostrarlo: Atessa riattivato il Pronto soccorso con addirittura l’anestesia; Agnone chiuso tutto, anche le cucine. Nonostante l’Alto Molise sia intuibilmente più disagiato della val di Sangro.
«Dopo la riattivazione del Pronto Soccorso e il ripristino di Medicina, registriamo un altro passo avanti lungo il faticoso percorso verso la riapertura dell’ospedale di Atessa. – spiega infatti il sindaco di Atessa, Giulio Borrelli, volto noto del Tg1 negli anni scorsi. L’aggiornamento dell’atto aziendale con l’istituzione delle “Unità operative” anche per l’area chirurgica – stando all’ultimo provvedimento della Asl chietina – aggiunge un pezzo mancante al riconoscimento del San Camillo de Lellis come presidio di area disagiata e rafforza l’attività del Pronto Soccorso. E’ un fatto positivo, ma non conclusivo. Noi non smobilitiamo finché queste decisioni aziendali, che applicano delibere della giunta regionale, non troveranno piena e concreta attuazione. Non rivendichiamo meriti, né ci mettiamo fiori all’occhiello, diciamo solo che un territorio unito, nonostante incomprensioni locali, ha rivendicato e sta rivendicando un proprio diritto, previsto dalla legislazione vigente. Per questo obiettivo ci siano battuti e continueremo a farlo, qualunque saranno le circostanze future e chiunque sarà domani alla guida della Regione. Questa è la parola data e a questo impegno, che portiamo avanti dal 2011, fin dalla nascita del nostro movimento civico, siamo e restiamo fedeli. La nostra battaglia – conclude il sindaco di Atessa – continua per chiedere al prossimo consiglio regionale una maggiore attenzione verso tutti i piccoli ospedali abruzzesi, che passa anche dalla revisione dell’attuale legislazione nazionale. Sollecito le diverse forze politiche a guardare oltre la campagna elettorale , e a non dividersi in sterili polemiche, nell’interesse delle nostre comunità».
«Noi non smobilitiamo» dice Borrelli, qui ad Agnone invece bisogna ancora decidere se è arrivato finalmente il momento di incazzarsi seriamente contro i sedicenti politici e amministratori e ribaltare magari qualche scrivania.
Francesco Bottone
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