“Continuano a farci l’elemosina dandoci il classico contentino che non risolve il problema. L’alto Molise ha necessità di avere un pediatra tutti i santi giorni della settimana e non una presenza sporadica. I nostri bambini si ammalano e hanno bisogno di visite quotidiane, non solo il martedì. Ci rivolgiamo a chi di dovere affinché venga ripristinata la figura del pediatra di libera scelta, fondamentale per chi ha figli e vive su queste montagne da troppo tempo marginalizzate da classe politica e istituzioni”. Il commento è di una mamma di Agnone all’indomani della notizia sull’apertura dell’ambulatorio pediatrico all’ospedale Caracciolo un solo giorno a settimana.
“Un palliativo che sa di presa in giro – aggiunge -. Vorrei sapere a chi dovremmo rivolgerci qualora i nostri bambini avranno bisogno di un pediatra in giorni che non siano il martedì. Ben venga l’arrivo del professionista, tuttavia la questione va affrontata in maniera seria e soprattutto con azioni concrete”.
Da quando, nell’agosto scorso, l’unico pediatra di libera scelta, il dottor Luigialberto Cutrone, è andato in pensione, un intero territorio con 500 bambini è rimasto scoperto del servizio. Al momento resta inevaso il bando pubblicato dall’Asrem che per la zona di Agnone prevede l’assunzione di uno specialista con contratto a sei mesi.
“Non basta pubblicare avvisi se poi nessuno risponde – scrive un papà sui social -. Al contrario, come avviene in altre parti d’Italia, occorre contattare personalmente pediatri ai quali bisogna offrire vantaggi in termini contrattuali ed economici. E’ questa l’unica strada da seguire se si vuole veramente risolvere il problema, altrimenti si fanno solo chiacchiere mentre una vasta area continuerà a desertificarsi anche a causa di carenza o tagli a servizi vitali”.
Non solo la vicenda del pediatra al centro del dibattito.
In queste ore, infatti, come un fulmine a ciel sereno è ribalzata la notizia che investe il laboratorio Analisi dove non sarà possibile prelevare più di 35 provette al giorno. Il provvedimento già operativo su scala regionale porta la firma dell’Azienda sanitaria ed è riconducibile alla carenza di personale. Di fatto ad Agnone si è passati dai potenziali 120 prelievi giornalieri ad appena 35. Gli esami dovranno essere necessariamente prenotati online o allo sportello previo l’impegnativa. Anche in questo caso la direttiva non è stata presa di buon grado dall’utenza.
“Sono un residente di Castiglione Messer Marino e ho sempre preferito l’ospedale altomolisano per svolgere i miei esami – afferma un pensionato settantenne che ci ha contatto -. Venivo con l’impegnativa e in poche ore riuscivo a fare tutto. Ora con il numero bloccato dovrò prenotarmi ma non so usare il computer e quindi dovrei venire due volte Agnone: una per fissare l’appuntamento allo sportello, l’altra per il prelievo. A questo punto, considerate le condizioni della viabilità, sceglierò un’altra soluzione”.
A fargli da eco un operatore sanitario che a denti stretti ammette: “Stanno distruggendo tutto quello che funzionava come un orologio svizzero. Dopo la chiusura di vari reparti, il laboratorio Analisi del Caracciolo rappresentava l’ultimo baluardo dell’offerta sanitaria pubblica. Il disegno è ormai chiaro, ovvero privatizzare quanto più possibile e questo ennesimo ridimensionamento, perché di ciò parliamo, certifica un processo avviato da tempo”. Facile immaginare l’allungarsi delle liste d’attesa con conseguenza l’utenza rivolgersi alle strutture private. In definitiva musica per le orecchie di imprenditori che con la sanità fanno affari d’oro.