AGNONE. Nessun tentato ricatto ai danni del sindaco di Agnone, Lorenzo Marcovecchio. E’ così che i giudici di Isernia e Campobasso hanno stralciato la posizione della famiglia Piccolo, gestori nella cittadina altomolisana di una struttura di prima accoglienza per migranti. I fatti risalgono a due anni fa quando il primo cittadino presentò una denuncia – querela verso i Piccolo (Giuseppe, Vincenzo e Domenico), di origini campane, che furono accusati di diffamazione aggravata. Tramite un profilo falso su facebook, i Piccolo, a detta del legale di Marcovecchio, intendevano infangare la figura del sindaco insinuando una presunta relazione extraconiugale con una collaboratrice del suo studio legale. Il tentativo era quello di mettere in cattiva luce la figura di Marcovecchio che con la sua azione politica stava riducendo il flusso dei migranti nella struttura gestita dai Piccolo. La prima denuncia querela fu presentata il 19 febbraio del 2017 con una successiva integrazione da parte del legale di Marcovecchio il 25 gennaio 2018, allorquando esplose il caso finito anche sui media nazionali. A distanza di oltre un anno le accuse sono state archiviate dai giudici di Isernia e Campobasso, perché nulla è emerso. “In particolare – spiegano in una nota i Piccolo – il Gip del tribunale di Isernia accogliendo la richiesta di archiviazione avanzata dalla pubblica accusa, ha ritenuto, non fondata la notizia di reato per cui si è proceduto. Al tempo stesso non stati riscontrati elementi dalla persona offesa. Al tempo stesso non stati riscontrati elementi a suffragio dei paventati reati di minaccia e di estorsione (nemmeno nella forma tentata). Stesso discorso – concludono – riguarda il procedimento attivato presso il tribunale di Campobasso che ha evidenziato come le indagini svolte, pur approfondite, non consentono di sostenere l’accusa in giudizio, né sono residuati elementi di fatto da vagliare ulteriormente”. Nella nota fatta pervenire in redazione, i Piccolo si riservano di agire per calunnia nei confronti di Marcovecchio. Insieme a Giuseppe, Vincenzo e Domenico Piccolo, archiviata anche la posizione di un commerciante agnonese che avrebbe partecipato all’azione messa in atto contro il sindaco.